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Il Monferrato pu� essere distinto in tre porzioni principali:
In primavera
ricordiamo i molti appuntamenti legati al vino: le feste del barbera a
Castagnole Lanze, Agliano, Nizza Monferrato, Montegrosso. A proposito di rievocazioni storiche ricordiamo a giugno a Canelli, l�Assedio: per un intero fine settimana gli abitanti di Canelli e i numerosissimi turisti rivivono la tensione, la battaglia, i momenti di paura e di festa dell�assedio mosso alla citt� nel 1613. Tra la primavera e l�estate
molte sono le camminate gastronomiche che permettono di gustare
contemporaneamente specialit� locali e la bellezza dei colori della
campagna del periodo. Ricordiamo tra le
rassegne teatrali il Festival nazionale di "Asti Teatro" nel
capoluogo, "Teatro e Colline" a Calamandrana, la serie di "Musica nelle
Pievi", concerti nelle pi� belle chiese romaniche della provincia e
"Asti Musica" nella splendida cornice della piazza Cattedrale ad Asti.
E la terza domenica di Settembre si corre il Palio, la pi� antica corsa di cavalli a pelo d�Italia, con i suoi pi� di mille figuranti in costumi trecenteschi, i colori degli sbandieratori, le grandi emozioni della corsa. Asti ed il vino La provincia di Asti � terra nota soprattutto per i suoi vini: i vigneti coprono infatti gran parte delle colline del Monferrato astigiano. - L'�area attuale della provincia di Asti comprende 120 comuni, un�unica citt�, Asti, e un territorio quasi interamente collinare attraversato dal fiume Tanaro e da vie di comunicazioni ti e la sua storia. |
Il Monferrato (Monfr� [mʊɲ'fra] in piemontese, Mons ferratus in latino) � una regione storico-geografica del Piemonte. Il suo territorio, quasi esclusivamente di natura collinare, � compreso principalmente all'interno delle province di Alessandria e Asti[1] e si estende verso sud a partire dalla destra idrografica del Po sino a giungere ai piedi dell'Appennino ligure sul confine con la citt� metropolitana di Genova e la provincia di Savona. Inoltre confina con altre regioni geografiche e storiche del Piemonte appartenenti alla provincia di Cuneo, ossia le Langhe e il Roero e a Nord Est con la regione storica lombarda della Lomellina (provincia di Pavia).
Si racconta che verso il 900 il padre e la
madre di Aleramo del Monferrato vennero in Italia diretti a Roma per
adempiere ad un voto. Giunti a Sezzadio, vicino a Acqui Terme, la donna
partor� un maschio cui fu dato il nome di Aleramo, sinonimo di �persona
allegra�. Il bambino fu affidato ai nobili del posto e ad una nutrice
sassone, ma i genitori morirono ed egli venne allevato a Sezzadio.
Blaxonarium Casalense, raccolta risalente al Settecento degli stemmi
delle famiglie nobiliari del Monferrato Di origine nobile e battagliera,
ben presto si distinse come abile cavaliere e fu nominato "cavaliere
particolare" e "mescitore di vini" alle tavole di Ottone I, imperatore
del Sacro Romano Impero. Aleramo si innamor� della figlia
dell'imperatore, la bellissima Alasia e con lei fugg� nascondendosi nei
paraggi di Pietra Ardena. Qui Aleramo fece il carbonaio e riusc� a farsi
assumere tra i soldati del vescovo, vassallo dell'imperatore e and� a
combattere a Brescia. Ben presto l'imperatore not� il suo valore e la
sua audacia: riconosciutolo e dimenticato l'antico rancore per la fuga
con la figlia, gli confer� il titolo di Marchese e gli assegn� il
territorio della �marca�: quello che sarebbe riuscito a circondare nel
giro di tre giorni a cavallo.
Negli ultimi tre secoli il Monferrato ha
attraversato, con il resto del Piemonte e del Regno di Sardegna, le
vicende delle Guerre napoleoniche, del Risorgimento, del Regno d'Italia
e della Repubblica Italiana, caratterizzandosi sempre pi� come luogo
della viticoltura, del vino e di altre industrie alimentari.
Tomba di Aleramo, fondatore della dinastia dei Marchesi del Monferrato presso la chiesa dell'Abbazia di Grazzano Badoglio (AT), Italia La data storica del Monferrato risale al 21 marzo 967 quando Ottone I gli consegn� tutte le terre dal fiume Tanaro al fiume Orba e fino alle rive del mare. Aleramo mor� tre anni dopo e le sue spoglie si trovano nella chiesa di Grazzano, nei pressi di Moncalvo. Il marchesato fu successivamente in possesso dei discendenti di Aleramo del Monferrato (Aleramici, seconda met� del X -1305), dei Paleologi (1306 - 1533) e dei Gonzaga (dal 1536 al 1708). I discendenti di Aleramo (aleramici) governarono il Monferrato finch� nel 1306 pass� alla casa imperiale dei Paleologi. I marchesi del Monferrato si imparentarono con le case reali di Francia e dell'impero. A seguito delle crociate si imparentarono con i re di Gerusalemme e con la famiglia imperiale di Bisanzio. Fu per pochi anni sotto il dominio spagnolo per passare ai Gonzaga (dal 1536 al 1708). Una parte del marchesato era gi� passata ai Savoia nel 1631 con la guerra di successione del Ducato di Mantova; i Savoia presero pieno possesso del marchesato nel 1708 quando il Ducato di Mantova fu occupato dalle truppe imperiali di Leopoldo I.
La rotazione del blocco sardo-corso contrastata dal blocco africano produsse una pressione che dette origine agli Appennini. 8 milioni di anni fa ad est del blocco sardo-corso si apr� da nord a sud un'ampia frattura che separ� la penisola italiana dalla Corsica e dalla Sardegna, questa frattura si allarg� fino a diventare il Mar Tirreno. Nel periodo che va da 7 a 5 milioni di anni fa il Mar Mediterraneo fu chiuso e rest� isolato dall'Oceano Atlantico. Questo produsse l'aumento della temperatura delle Acque che trasform� il Mar Mediterraneo in un basso Lago salato con molte zone prosciugate, questa condizione che dur� diverse centinaia di migliaia di anni fece depositare sedimenti di tipo salino le evaporiti. Successivamente il Mar Mediterraneo si apr� e l'acqua dell'oceano riprese a circolare, tra la catena alpina e quella appenninica si era formato un golfo triangolare che ricopriva l'intera Pianura Padana. A seguito dei continui sollevamenti della catena alpina ed appenninica il mare si ritir� da questo golfo e l'accumulo di sedimenti portati dai fiumi diede origine ad una pianura alluvionale che corrisponde all'attuale Pianura Padana. I depositi marini di questo periodo sono visibili nell'attuale area astigiana del Monferrato, ma sono presenti anche nel Biellese ed allo sbocco della Val Sesia e Val Sassera a testimoniare che il mare arrivava fin quasi sotto alla catena alpina. Alcune isole emergevano dal mare che ricopriva il Piemonte, l'attuale Collina torinese e del Basso Monferrato. Dai resti fossili sappiamo che il clima di quel periodo era di tipo sub-tropicale, e quindi pi� caldo ed umido di quello attuale. I corsi d'acqua portavano i loro detriti formando dei delta sui quali pascolavano branchi di rinoceronti, elefanti, cervi e cavalli. I corsi d'acqua con la loro forza erosiva asportarono i sedimenti del periodo precedente spessi anche centinaia di metri, ricoprendo il bacino con depositi fluviali megaconoidi. Un milione di anni fa il clima sub� un ulteriore cambiamento aumentarono le piogge e le temperature si fecero pi� fredde. Questo port� alla nascita dei ghiacciai alpini, le lingue glaciali correvano lungo le valli, approfondendole ed allargandole talvolta arrivavano fino alla pianura. Il materiale detritico che proveniva dai monti costru� imponenti anfiteatri morenici; essi sono riconoscibili allo sbocco delle Valli della Dora Riparia e della Dora Baltea e nelle zone intorno ai Laghi Maggiore e d'Orta.
II Monferrato � una delle pi�
note regioni vinicole italiane nel mondo,soprattutto per quel che
riguarda i vini rossi e gli spumanti Facendo diventare il vino non solo un elemento di ricchezza economica dell'intera regione, ma anche e soprattutto un vero simbolo della cultura e della tradizione Monferrina. La capillare diffusione dei vitigni autoctoni e conseguentemente di una molteplice variet� di vini, ne sono testimoni.
Fra i vini (DOC e DOCG) i pi� celebri sono:
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La cucina tipica del Monferrato comprende una vasta gamma di cibi che vanno dalle carni, ai pesci, alle verdure, ai formaggi, e piatti tipicamente monferrini, che ormai hanno raggiunto una notoriet� non solo nazionale ma anche internazionale. Fra questi ricordiamo, tra i primi piatti, gli agnolotti "al plin" (letteralmente "al pizzicotto"), i tajarin (tagliatelle fini ricche di uova condite con sughi vari), il riso ai funghi e quello al vino rosso, i minestroni di verdure, la polenta col merluzzo fritto o "comodato". Degna di menzione e soprattutto molto conosciuta � la bagna c�uda. Tra le carni: trippe, zampini (batciu�), ceci con la testina, coda di bue (oggi cucinata col Barbera) e il salame cotto.
Il Tartufo Bianco Il Monferrato, assieme ad Alba, � anche conosciuto come zona di produzione del Tartufo bianco e molte sono le fiere al riguardo, una fra tutte la fiera regionale del tartufo a Montechiaro d'Asti.
Agnolotti, piatto tipico monferrino
Le acciughe sotto sale al verde l'insalata russa di verdure in maionese, i peperoni scottati alla fiamma, i fiori di zucchino ripieni, le numerose torte salate, solo per citarne alcuni. Tra i salumi la muletta, simbolo della tradizione monferrina, fatto tradizionalmente con la Barbera. La muletta di ogni salumeria � diversa dalle altre, per tradizione; zone di produzione tipica sono Sala Monferrato, Cella Monte, Serralunga di Crea e Ozzano. Da ricordare inoltre il Fritto misto alla piemontese e il bollito di carne, veri e propri marchi di fabbrica di quest'area. Fra i dolci spiccano la panna cotta e il bonet (o bunet), tipico anche delle Langhe, il cui nome deriva dallo stampo di cucina Benetta di rame stagnato, dentro cui lo si faceva cuocere, facendogli cos� acquisire la forma di un "berretto". Si tratta di un antenato del budino, quando ancora non esistevano colla di pesce, addensanti e gelatine varie. � un dolce genuino preparato con cacao, amaretti e marsala, insieme a latte uova e zucchero e cotto a bagno maria per esseresuccessivamente servito freddo. � ora molto diffuso in tutto il Piemonte.
Degna di menzione e soprattutto molto conosciuta � la bagna c�uda.
In maniera pi� limitata figura nell'economia locale anche l'industria, infatti nell'ultimo ventennio si sono sviluppate aziende di piccole dimensioni nell'edilizia, metalmeccanica, nel settore alimentare e manifatturiero. A causa della crisi economica congiunturale degli ultimi anni, comunque, lo sviluppo industriale si � ridotto e in molti casi � stato soffocato
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