Tra  Langhe e Roero La Provincia Torinese e le sue Valli Il Vercellese e la Val Sesia

 
...  BENVENUTI  NEL MONFERRATO ...

Il Monferrato può essere distinto in tre porzioni principali:


Basso Monferrato (o Casalese): si caratterizza per le sue morbide colline che, ad esclusione del Sacro Monte di Crea (455 m), non raggiungono mai altezze superiori ai 400 metri; territorialmente comprende la parte della provincia di Alessandria consistente nei paesi che gravitano attorno a Casale Monferrato, una delle capitali storiche di questo territorio. Viene delimitata a nord e a est dal corso dei fiumi Po e Tanaro. Altra città rilevante è sicuramente Valenza. Il territorio rappresenta una commistione tra il paesaggio collinare e la pianura che si caratterizzano, rispettivamente, per la coltivazione vitivinicola e quella risicola. Numerosi sono i castelli così come caratteristici sono i borghi spesso contraddistinti dalla tipica "Pietra da Cantone" di cui sono costituiti.

Monferrato Astigiano (o Basso Monferrato Astigian
o: identifica buona parte della Provincia di Asti (ad eccezione delle Langa Astigiana) ed è caratterizzato da una conformazione prevalentemente collinare e da diversi borghi storici quali ad esempio Moncalvo, Montemagno, Montiglio a nord del fiume Tanaro, Nizza Monferrato, Mombaruzzo, Incisa Scapaccino, Bruno, Fontanile a sud. Asti è il cuore geografico di questo macro-territorio, delimitato a sud dalla valle del fiume Belbo e ad ovest. Approssimativamente dal percorso del torrente Versa e alla cui destra orografica si localizza quell'area che anticamente veniva denominata Astesana. Il punto più alto del territorio è la collina di Albugnano a 549 metri s.l.m
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Alto Monferrato: si estende verso sud a partire dalla Val Bormida sino a lambire i piedi dell'Appennino Ligure; viene delimitato ad ovest dalla valle della Bormida di Spigno e ad est dalla porzione occidentale della media valle Scrivia. Il centro principale è Acqui Terme.


...  EVENTI E MANIFESTAZIONI ...
Molte sono le manifestazioni che animano il territorio astigiano durante tutto il corso dell´anno. Sin dal mese di Gennaio rassegne enogastronomiche in provincia forniscono l´occasione di gustare la varietà della cucina tradizionale.

 In primavera ricordiamo i molti appuntamenti legati al vino: le feste del barbera a Castagnole Lanze, Agliano, Nizza Monferrato, Montegrosso.

Nella Langa Astigiana, tra rievocazione storica e leggenda scandiscono i momenti dalla Quaresima a Pentecoste i "Polentoni" di Monastero Bormida, Bubbio, Cassinasco, Roccaverano.

A proposito di rievocazioni storiche ricordiamo a giugno a Canelli, l´Assedio: per un intero fine settimana gli abitanti di Canelli e i numerosissimi turisti rivivono la tensione, la battaglia, i momenti di paura e di festa dell´assedio mosso alla città nel 1613.

Tra la primavera e l´estate molte sono le camminate gastronomiche che permettono di gustare contemporaneamente specialità locali e la bellezza dei colori della campagna del periodo.

Tra le principali: "Mangiando e Scollinando" a San Damiano, "Stramangiatonco" a Tonco. Alla scoperta dei "Sentieri di Bacco" a Bubbio. In estate in tutti i paesi della provincia tra feste patronali e sagre si alternano momenti di festa a momenti culturali.

Ricordiamo tra le rassegne teatrali il Festival nazionale di "Asti Teatro" nel capoluogo, "Teatro e Colline" a Calamandrana, la serie di "Musica nelle Pievi", concerti nelle più belle chiese romaniche della provincia e "Asti Musica" nella splendida cornice della piazza Cattedrale ad Asti.

E poi il settembre astigiano: la "Douja d´Or", festival nazionale dei vini in cui si possono degustare i migliori vini del panorama enologico nazionale e locale, il "Festival delle Sagre", in cui più di 40 paesi della provincia fanno rivivere la vita contadina del Monferrato e presentano tutti i loro piatti tipici nel villaggio appositamente ricostruito per l´occasione.

E la terza domenica di Settembre si corre il Palio, la più antica corsa di cavalli a pelo d´Italia, con i suoi più di mille figuranti in costumi trecenteschi, i colori degli sbandieratori, le grandi emozioni della corsa.


Asti ed il vino

La provincia di Asti è terra nota soprattutto per i suoi vini: i vigneti coprono infatti gran parte delle colline del Monferrato astigiano. -

L'´area attuale della provincia di Asti comprende 120 comuni, un´unica città, Asti, e un territorio quasi interamente collinare attraversato dal fiume Tanaro e da vie di comunicazioni ti e la sua storia.

Il Monferrato (Monfrà [mʊɲ'fra] in piemontese, Mons ferratus in latino) è una regione storico-geografica del Piemonte. Il suo territorio, quasi esclusivamente di natura collinare, è compreso principalmente all'interno delle province di Alessandria e Asti[1] e si estende verso sud a partire dalla destra idrografica del Po sino a giungere ai piedi dell'Appennino ligure sul confine con la città metropolitana di Genova e la provincia di Savona. Inoltre confina con altre regioni geografiche e storiche del Piemonte appartenenti alla provincia di Cuneo, ossia le Langhe e il Roero e a Nord Est con la regione storica lombarda della Lomellina (provincia di Pavia).

...  UN  PO'  DI  STORIA ...

Si racconta che verso il 900 il padre e la madre di Aleramo del Monferrato vennero in Italia diretti a Roma per adempiere ad un voto. Giunti a Sezzadio, vicino a Acqui Terme, la donna partorì un maschio cui fu dato il nome di Aleramo, sinonimo di “persona allegra”. Il bambino fu affidato ai nobili del posto e ad una nutrice sassone, ma i genitori morirono ed egli venne allevato a Sezzadio. Blaxonarium Casalense, raccolta risalente al Settecento degli stemmi delle famiglie nobiliari del Monferrato Di origine nobile e battagliera, ben presto si distinse come abile cavaliere e fu nominato "cavaliere particolare" e "mescitore di vini" alle tavole di Ottone I, imperatore del Sacro Romano Impero. Aleramo si innamorò della figlia dell'imperatore, la bellissima Alasia e con lei fuggì nascondendosi nei paraggi di Pietra Ardena. Qui Aleramo fece il carbonaio e riuscì a farsi assumere tra i soldati del vescovo, vassallo dell'imperatore e andò a combattere a Brescia. Ben presto l'imperatore notò il suo valore e la sua audacia: riconosciutolo e dimenticato l'antico rancore per la fuga con la figlia, gli conferì il titolo di Marchese e gli assegnò il territorio della “marca”: quello che sarebbe riuscito a circondare nel giro di tre giorni a cavallo.
Nacque il Monferrato, nome ricavato da diverse variabili: da monx ferrax, monte fertile; mun fra, mattone ferrato; mons ferratus, monte coltivato a farro.

Negli ultimi tre secoli il Monferrato ha attraversato, con il resto del Piemonte e del Regno di Sardegna, le vicende delle Guerre napoleoniche, del Risorgimento, del Regno d'Italia e della Repubblica Italiana, caratterizzandosi sempre più come luogo della viticoltura, del vino e di altre industrie alimentari.
Nel 1937 la nuova provincia di Asti, staccata da quella di Alessandria, ha incorporato praticamente tutta la regione storica del Monferrato. Sebbene in senso stretto storicamente la città di Asti non sia mai appartenuta al Marchesato del Monferrato, divenendone addirittura l'acerrimo nemico, bisogna rilevare però che per alcuni anni anticamente fu dimora proprio dei Marchesi del Monferrato. Discorso opposto per la città di Chivasso, che nonostante fosse addirittura stata un'importante capitale del Marchesato del Monferrato prima di Casale, prosperando sotto di questo fino al XIV secolo quando i Visconti se ne impossessarono, ad oggi non è considerata parte della regione geografica del Monferrato sebbene ne faccia parte storicamente.
Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con gli Alleati e l'occupazione germanica, il Monferrato ha vissuto in pieno la guerra di Resistenza, i bombardamenti anglo-americani, la guerriglia partigiana (con anche una delle brevi Repubbliche partigiane, la Repubblica dell'Alto Monferrato dal settembre al dicembre 1944), la persecuzione degli ebrei, le deportazioni e i rastrellamenti, come testimonia anche la narrativa su quei tempi.

... Aleramo ...

Tomba di Aleramo, fondatore della dinastia dei Marchesi del Monferrato presso la chiesa dell'Abbazia di Grazzano Badoglio (AT), Italia La data storica del Monferrato risale al 21 marzo 967 quando Ottone I gli consegnò tutte le terre dal fiume Tanaro al fiume Orba e fino alle rive del mare. Aleramo morì tre anni dopo e le sue spoglie si trovano nella chiesa di Grazzano, nei pressi di Moncalvo. Il marchesato fu successivamente in possesso dei discendenti di Aleramo del Monferrato (Aleramici, seconda metà del X -1305), dei Paleologi (1306 - 1533) e dei Gonzaga (dal 1536 al 1708). I discendenti di Aleramo (aleramici) governarono il Monferrato finché nel 1306 passò alla casa imperiale dei Paleologi. I marchesi del Monferrato si imparentarono con le case reali di Francia e dell'impero. A seguito delle crociate si imparentarono con i re di Gerusalemme e con la famiglia imperiale di Bisanzio. Fu per pochi anni sotto il dominio spagnolo per passare ai Gonzaga (dal 1536 al 1708). Una parte del marchesato era già passata ai Savoia nel 1631 con la guerra di successione del Ducato di Mantova; i Savoia presero pieno possesso del marchesato nel 1708 quando il Ducato di Mantova fu occupato dalle truppe imperiali di Leopoldo I.

....  Formazione della Pianura Padana e del Monferrato ...
20 milioni di anni fa la catena alpina era oramai costituita, nell'area mediterranea si produsse una nuova risalita di calore dal mantello terrestre che determinò l'inarcamento e la rottura della crosta europea dalla quale si distaccò il blocco sardo - corso, la micro zolla sardo corsa fece perno sul golfo ligure eseguendo una rotazione antioraria di 50° e formando il mar ligure. Il mare ricopriva la Collina di Torino, le Langhe, il Monferrato e la Pianura Padana.

La rotazione del blocco sardo-corso contrastata dal blocco africano produsse una pressione che dette origine agli Appennini. 8 milioni di anni fa ad est del blocco sardo-corso si aprì da nord a sud un'ampia frattura che separò la penisola italiana dalla Corsica e dalla Sardegna, questa frattura si allargò fino a diventare il Mar Tirreno. Nel periodo che va da 7 a 5 milioni di anni fa il Mar Mediterraneo fu chiuso e restò isolato dall'Oceano Atlantico.

Questo produsse l'aumento della temperatura delle Acque che trasformò il Mar Mediterraneo in un basso Lago salato con molte zone prosciugate, questa condizione che durò diverse centinaia di migliaia di anni fece depositare sedimenti di tipo salino le evaporiti. Successivamente il Mar Mediterraneo si aprì e l'acqua dell'oceano riprese a circolare, tra la catena alpina e quella appenninica si era formato un golfo triangolare che ricopriva l'intera Pianura Padana. A seguito dei continui sollevamenti della catena alpina ed appenninica il mare si ritirò da questo golfo e l'accumulo di sedimenti portati dai fiumi diede origine ad una pianura alluvionale che corrisponde all'attuale Pianura Padana.

 I depositi marini di questo periodo sono visibili nell'attuale area astigiana del Monferrato, ma sono presenti anche nel Biellese ed allo sbocco della Val Sesia e Val Sassera a testimoniare che il mare arrivava fin quasi sotto alla catena alpina. Alcune isole emergevano dal mare che ricopriva il Piemonte, l'attuale Collina torinese e del Basso Monferrato.

 Dai resti fossili sappiamo che il clima di quel periodo era di tipo sub-tropicale, e quindi più caldo ed umido di quello attuale. I corsi d'acqua portavano i loro detriti formando dei delta sui quali pascolavano branchi di rinoceronti, elefanti, cervi e cavalli. I corsi d'acqua con la loro forza erosiva asportarono i sedimenti del periodo precedente spessi anche centinaia di metri, ricoprendo il bacino con depositi fluviali megaconoidi. Un milione di anni fa il clima subì un ulteriore cambiamento aumentarono le piogge e le temperature si fecero più fredde.

Questo portò alla nascita dei ghiacciai alpini, le lingue glaciali correvano lungo le valli, approfondendole ed allargandole talvolta arrivavano fino alla pianura. Il materiale detritico che proveniva dai monti costruì imponenti anfiteatri morenici; essi sono riconoscibili allo sbocco delle Valli della Dora Riparia e della Dora Baltea e nelle zone intorno ai Laghi Maggiore e d'Orta.

...  VISITIAMO  LE  CANTINE ...

II Monferrato è una delle più note regioni vinicole italiane nel mondo,soprattutto per quel che riguarda i vini rossi e gli spumanti
Il clima secco di tipo continentale con estati calde tendenti alla siccità e inverni particolarmente freddi e la particolare conformazione idrogeologica dei terreni sono favorevoli alla viticoltura, che peraltro è dominante in tutto il territorio,

Facendo diventare il vino non solo un elemento di ricchezza economica dell'intera regione, ma anche e soprattutto un vero simbolo della cultura e della tradizione Monferrina. La capillare diffusione dei vitigni autoctoni e conseguentemente di una molteplice varietà di vini, ne sono testimoni.

 

Fra i vini (DOC e DOCG) i più celebri sono:


Vini rossi  - Barbera d'Asti- Barbera del Monferrato - Dolcetto d'Acqui - Dolcetto d'Ovada - Grignolino d'Asti - Grignolino del Monferrato Casalese - Rubino di Cantavenna - Ruché di Castagnole Monferrato - Freisa d'Asti - Piemonte Bonarda


Vini bianchi - Cortese di Gavi - Vini spumante o da dessert - Asti spumante - Brachetto d'Acqui - Malvasia di Casorzo - Malvasia di Castelnuovo Don Bosco - Moscato d'Asti
 


 

ENOGASTRONOMIA

La cucina tipica del Monferrato comprende una vasta gamma di cibi che vanno dalle carni, ai pesci, alle verdure, ai formaggi, e piatti tipicamente monferrini, che ormai hanno raggiunto una notorietà non solo nazionale ma anche internazionale. Fra questi ricordiamo, tra i primi piatti, gli agnolotti "al plin" (letteralmente "al pizzicotto"), i tajarin (tagliatelle fini ricche di uova condite con sughi vari), il riso ai funghi e quello al vino rosso, i minestroni di verdure, la polenta col merluzzo fritto o "comodato".

 Degna di menzione e soprattutto molto conosciuta è la bagna càuda. Tra le carni: trippe, zampini (batciuà), ceci con la testina, coda di bue (oggi cucinata col Barbera) e il salame cotto.


....  LE SPECIALITA' ...

Il Tartufo Bianco

Il Monferrato, assieme ad Alba, è anche conosciuto come zona di produzione del Tartufo bianco e molte sono le fiere al riguardo, una fra tutte la fiera regionale del tartufo a Montechiaro d'Asti.


Agnolotti, piatto tipico monferrino


Tipici del Monferrato sono anche il vitello tonnato, l'insalata di carne cruda della tipica razza bovina piemontese (tritata fine col coltello e condita con soli olio, sale e limone)


Le acciughe sotto sale al verde l'insalata russa di verdure in maionese, i peperoni scottati alla fiamma, i fiori di zucchino ripieni, le numerose torte salate, solo per citarne alcuni.

Tra i salumi la muletta, simbolo della tradizione monferrina, fatto tradizionalmente con la Barbera. La muletta di ogni salumeria è diversa dalle altre, per tradizione; zone di produzione tipica sono Sala Monferrato, Cella Monte, Serralunga di Crea e Ozzano.

 Da ricordare inoltre il Fritto misto alla piemontese e il bollito di carne, veri e propri marchi di fabbrica di quest'area.

Fra i dolci spiccano la panna cotta e il bonet (o bunet), tipico anche delle Langhe, il cui nome deriva dallo stampo di cucina Benetta di rame stagnato, dentro cui lo si faceva cuocere, facendogli così acquisire la forma di un "berretto".

Si tratta di un antenato del budino, quando ancora non esistevano colla di pesce, addensanti e gelatine varie.

 È un dolce genuino preparato con cacao, amaretti e marsala, insieme a latte uova e zucchero e cotto a bagno maria per esseresuccessivamente servito freddo. È ora molto diffuso in tutto il Piemonte.


Degna di menzione e soprattutto molto conosciuta è la bagna càuda.


 

 


In maniera più limitata figura nell'economia locale anche l'industria, infatti nell'ultimo ventennio si sono sviluppate aziende di piccole dimensioni nell'edilizia, metalmeccanica, nel settore alimentare e manifatturiero.

 A causa della crisi economica congiunturale degli ultimi anni, comunque, lo sviluppo industriale si è ridotto e in molti casi è stato soffocato