...  BENVENUTI  NEL  COMUNE  DI  CASTAGNETO ...

 

 

...  COME  ARRIVARE  ...

Uscendo da Chivasso, passato il ponte sul fiume Po, si svolta a destra in direzione Torino: al primo incrocio si svolta a sinistra. Dopo una decina di km si raggiungerà la piazza principale di Castagneto Po.


... QUATTRO  PASSI ...

LA CHIESA ROMANICA e neoromanica di San Genesio, fondata e costruita tra il 1019 ed il 1150 dall'abbazia di Fruttuaria, sul luogo di una preesistente cappella.

L REGIO FONTE DI S. GENESIO, ubicato nei pressi della sopra citata chiesa; si tratta di un piccolo edificio dentro il quale è racchiusa una sorgente di acqua sulfurea; le acque sono bromo-iodico-sulfuree, efficaci come idropinoterapia contro le malattie polmonari e ghiandolari, le ostruzioni addominali, le infezioni cutanee e ginecologiche; sin dai tempi antichi quest'acqua era considerata miracolosa;

VILLA CIMENA, che fu di proprietà dei Turinetti di Priero e quindi acquistata all’inizio dell’Ottocento dal conte Ignazio Thaon di Revel

Dalla collina di Cimena l’omonima villa domina la piana del Po con la sua facciata palladiana incorniciata dal parco e dal bosco. Il parco della villa.

VILLA POMA  fu ricostruita tra le due guerre rispettando la cubatura originale e dotandola di un'alta torretta secondo lo stile tipico del tempo.

Mentre i Blavet di Briga ne erano proprietari, venne costruita una grande cisterna per la raccolta dell’acqua piovana che permetteva l’irrigazione di giardino e campi.

 LA  RISERVA NATURALE DEL BOSCO DEL VAJ caratterizzata dalla presenza (ormai rara nella collina torinese) di faggeti ad una quota inferiore ai 600 metri di altitudine; qui ha sede

l'Ente di gestione delle aree protette del Po e della collina torinese che gestisce la Riserva naturale speciale del Bosco del Vaj -71,50 ha- e il Parco naturale della Collina di Superga -745,85 ha-.

Situato sulla sponda destra del fiume Po, il comune di Castagneto si estende su una superficie di circa 12 chilometri quadrati nel settore nord-orientale del sistema collinare solitamente denominato Collina torinese. Facilmente raggiungibile grazie alla vicinanza con il nodo ferroviario di Chivasso, importante centro commerciale al di là del Po, Castagneto Po ha negli anni aumentato la propria popolazione fino a contare circa 1.200 residenti (dati censimento 2002), in gran parte famiglie "fuggite" dalle aree urbane e in cerca di aria pulita non lontano dal posto di lavoro.

Segnalato nei resoconti dell'epoca fin dall'anno 1000, il paese di Castagneto Po è stato, nel corso dei secoli, possedimento dell'Abazia di Fruttuaria, territorio regio di caccia, roccaforte piemontese, baluardo napoleonico fino a diventare il vivace centro turistico dei giorni nostri. Teatro di festivals culturali rinomati in tutto il Piemonte e promotore di feste e sagre di grande successo, Castagneto è infatti oggi una delle realtà collinari più attive del circondario con numerosi appuntamenti folkloristici fissi in vari mesi dell'anno.

La vicinanza con la riserva naturale del Bosco del Vaj, inoltre, fa di Castagneto un luogo naturalisticamente interessante grazie alla varietà della flora che caratterizza il luogo e alla grande quantità di animali e uccelli che lo popolano. Il tutto arricchito da numerose vestigia storico-monumentali che contribuiscono alla ricchezza artistica del paese.

.. UN   PO'   DI  STORIA; ...

Nel 1431 Chivasso venne conquistata dai Savoja, Castagneto rimase sì sotto i Paleologo ma si trovò improvvisamente da essere strategico centro limitrofo alla capitale a periferica località di frontiera

Le vicende di Castagneto rimasero legate alle sorti del Monferrato anche dopo la sua devoluzione ai Gonzaga e sino al Trattato di Cherasco del 1631 col quale ne venne sancito il definitivo passaggio ai Savoia. Di quel periodo ricordiamo l'occupazione francese durata dal 1537 alla Pace di Cateau-Cambresis del 1559.

Stante la sua plurisecolare posizione strategica, nell'inverno del 1706 si attestò tra Castagneto e Chivasso la linea difensiva contro l'avanzata dell'esercito francese che intendeva porre sotto assedio Torino; in quell'occasione, l'abitato fu quasi completamente distrutto, su ordine dello Stato Maggiore sabaudo, al fine di rallentare le soldatesche francesi che giunsero infatti a Torino solo l'anno successivo. Durante quel periodo e quando Castagneto non era esposta a rischi bellici, qui soggiornarono per alcune settimane i Savoia con la corte ducale.

Oltre ai diversi edifici signorili, nuovi o frutto di ristrutturazioni, la ventata di rinnovamento architettonico coinvolse nel 1838 anche la chiesa di San Pietro e ad essa nel 1847 vennero donati dal Re Carlo Alberto la pala d'altare raffigurante la Vergine Assunta e San Pietro Apostolo e vari paramenti sacri. Questo gesto testimonia lo stretto rapporto tra il sovrano e il conte castagnetese Cesare Trabucco, suo Segretario privato, Senatore e Sovrintendente generale del Patrimonio e della Cassa privata del Re, nonché Sindaco di Castagneto.

Altre nobili famiglie piemontesi ebbero qui dimora, tra cui i San Martino di Agliè, i Turinetti di Priero, i Thaon di Revel, i Bongioanni di Castelborgo, i Blavet di Briga, i Fé d'Ostiani, i Bunis, i Pellion di Persano, i Ceriana; di questi ultimi citiamo l'ingegner Arturo Ceriana che modificò sapientemente l'antica chiesa di San Genesio e che rese ancor più sontuoso il castello, poi passato ai Bruni Tedeschi dei quali ricordiamo l'ingegner Alberto Bruni Tedeschi e Carla Bruni Tedeschi Sarkozy.Quel San Genesio morì ai tempi di Diocleziano sulle rive del Rodano per ben altri motivi.

...   LEGGENDE POPOLARI ...

Si narra che San Genesio di Arles, recandosi in pellegrinaggio dalla Francia a Roma, passò per Castagneto ove tenne a battesimo il figlio di un falegname; rientrando in patria, ripassò per il medesimo luogo incontrando il figlioccio oramai cresciuto: gli regalò il tappo della propria fiaschetta, il quale era d'oro e stuzzicò così le avide fantasie di alcuni malandrini.

Essi tesero un agguato al Santo credendo di racimolare chissà che bottino: lo uccisero ma si ritrovarono a mani vuote e ne seppellirono il corpo sul luogo del delitto. Tempo dopo, alcuni devoti al Santo vennero dalla Francia per recuperarne la salma: la levarono dalla sepoltura, lasciandovene però un dito poi conservato in una teca della chiesa a lui dedicata.

Rimosso il corpo, iniziarono a zampillare tre sorgenti, rispettivamente di latte, di olio e di zolfo. Finché i terrazzani le usarono per i loro bisogni, il Santo lasciò fare, ma quando essi ne fecero commercio per arricchirsi, allora egli le confuse tutt'e tre e da lì nacque la caratteristica acqua lisciviale, con odor di zolfo e dal color biancastro che sgorga in questo luogo. In realtà quel San Genesio morì ai tempi di Diocleziano sulle rive del Rodano per ben altri motivi.

 

 

...  NUMERI  UTILI  ...

PALAZZO MUNICIPALE:

C.so Italia 19 

Tel. )011912921 - Fax  011912681

www.comune.castagnetopo.to.it

SCUOLA ELEMENTARE:

via delle Scuole 2 -Tel.011/912896

SCUOLE MATERNA:

C.so Italia 15  Tel.011/912793

POSTE: Tel.011/912913

GUARDIA MEDICA NOTTURNA - FESTIVA  - 011/9187453

CASA DI RIPOSO "ANNUNZIATA"

 (Marcorengo) -  Tel.011/9151272

CASA DI RIPOSO "LA GIACCONA"

 Strada Giaccona 36 - Tel.011/912619

BIBLIOTECA COMUNALE:

Corso Italia 15  Tel.011/9126814

PARROCCHIA DI SAN PIETRO APOSTOLO  - Tel. 011/912916

Servizi Interdisciplinari Medici-  

Via Po 70 - Chivasso 011/912706


...  SPECIALITA' ...

L'INSALATINA

DI CASTAGNETO PO

Tradizionalmente l'insalatina di Castagneto veniva seminata nell'interfilare dei vigneti a fine agosto dopo una leggera erpicatura; attualmente questa pratica è caduta in disuso e la coltivazione avviene a livello di orto con semine sul finire dell'estate o a fine inverno.


Si tratta quindi di una varietà molto resistente alle basse temperature, caratterizzata da foglioline tenere, di un bel colore verde, con superficie leggermente bollosa e con margine arrotondato.


La raccolta avviene quando la rosetta di foglie ha raggiunto un diametro di 10-15 centimetri, il che si verifica, a seconda dell'andamento climatico e dell'epoca di semina, tra la metà di dicembre e la primavera.

Testimonianze orali ne fanno risalire la coltivazione agli inizi del 1900, molto estese risultavano le coltivazioni nel periodo a cavallo tra le due guerre. Il comune di Castagneto Po ha manifestato in tempi recenti un certo interesse ad un opera di tutela e valorizzazione