Alla scoperta del Monferrato | La Provincia Torinese e le sue Valli | Il Vercellese e la Val Sesia |
S ono una regione storica del Piemonte, situata a cavallo delle province di Cuneo e Asti, confinante con altre regioni storiche del Piemonte, ossia il Monferrato e il Roero, e costituita da un esteso sistema collinare definito dal corso dei fiumi Tanaro, Belbo, Bormida di Millesimo e Bormida di Spigno. Essa si può suddividere in:Bassa Langa: zona compresa fra il Tanaro a nord e il Belbo a sud, con quote genericamente inferiori ai 600 m; è la zona dell'Albese, dei vini e del tartufo (rinomato il bianco di Alba). Alta Langa: è la zona al confine con la Liguria, con quote massime sui 750 m e un picco di 896 m nel comune di Mombarcaro; qui dominano i boschi e la coltivazione della pregiata varietà di nocciole "tonda gentile delle Langhe" Langa Astigiana: zona nel sud della provincia di Asti, con Canelli a nord e il fiume Bormida di Spigno ad est, con un picco di 851 m nel comune di Serole.
E' una regione geografica del Piemonte, situata nella parte nord-orientale della provincia di Cuneo. Prende il nome dalla famiglia omonima - ovvero quella dei Roero – che a partire dal periodo medioevale e per vari secoli ha dominato su questo territorio. Il territorio al pari delle vicine Langhe è anche nota meta turistica in ambito eno-gastronomico e culturale per i tanti castelli e antichi borghi che costellano il suo piccolo territorio
Prof Achille Mario e Giulio Cesare DogliottI Achille Mario Dogliotti fu tra i pionieri della cardiochirurgia in Italia, fondando un Centro di chirurgia cardiaca a Torino intitolato ad Alfred Blalock e contribuendo a perfezionare l'applicazione del cuore-polmone artificiale per la circolazione extracorporea (fu fra i primi al mondo ad utilizzare questa tecnica), dell'ipotermia controllata e di tecniche cardiochirurgiche originali.
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GLI STEMMI Torino protagonista delle Olimpiadi, la piccola Parigi con le sue vie, le sue piazze, i caffè storici e i mille monumenti. C’è, però, un altro Piemonte da scoprire… Alle Langhe non si può opporre resistenza, vi invitiamo a vivere i nostri luoghi ricchi di storia e mistero, a gustare non solo i piatti tipici di cui le nostre colline abbondano, ma l’atmosfera magica che questa terra sa trasmettere. I numerosi borghi ornano le dolci colline come un filo di perle orna il collo di una bella donna.
Cosa fare se non regalarsi un’esperienza che
permette di immergersi nel cuore della tradizione, dell’autenticità e
genuinità di questa terra. Parlare di cucina nelle Langhe e Roero vuol dire iniziare un viaggio dentro un viaggio, incontrando piatti che dischiudono prospettive di tempo e suggeriscono immagini di luoghi; i sapori gli odori, sembra quasi di sentirli nella loro essenza…
Il neolitico arriva nel corso del V millennio a.C. Nell'età del ferro dominano le tribù Liguri degli Epanteri e degli Stazielli, che, in seguito alle migrazioni galliche, formano la cultura celtoligure. Furono sottomessi dai romani nel 179 a.C., ma solamente con Augusto si può parlare di un vero processo di romanizzazione. Durante il periodo carolingio fanno parte della Marca Aleramica, il cui primo titolare, Aleramo, contribuì a liberare il Piemonte e la Liguria di Ponente dai pirati musulmani. Alcuni territori rimasero in diretto possesso degli Aleramici sotto l'autorità del Senato di Milano fino al XVIII secolo, quando passarono al Ducato di Savoia col trattato di Utrecht (1713) al termine della guerra di successione spagnola. Tra il XIX secolo e l'inizio del successivo, le Langhe conobbero un forte degrado e un'estrema povertà (come ci raccontano le testimonianze raccolte da Nuto Revelli ne Il mondo dei vinti), seguito da un progressivo spopolamento a favore delle città industriali (soprattutto Torino e Savona). Altre testimonianze interessanti si trovano nelle opere di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Nel corso degli anni novanta, un rinnovato interesse per il mondo agreste, ha portato alla ristrutturazione (spesso operata da stranieri) di cascine e castelli, riconvertiti in agriturismi, bed and breakfast e musei etnografici; all'investimento in produzioni agricole d'eccellenza e all'interesse per il turismo. Oggi l'Albese è una zona ricca e competitiva.
I vini che meritano di essere tenuti in debita considerazione, soprattutto per le loro riconoscibili ed uniche espressioni organolettiche. Visita le cantine, respira l’odore del mosto, passeggia nei vigneti e riscopri l’autenticità di questo territorio.
...tutti nettari che dopo
attente degustazioni sanno offrirti una singolare personalità e sono la
testimonianza più autentica della tradizione e della vinicola di questa
terra. La nocciola tonda gentile delle Langhe... Dal punto di vista classificativo la nocciola della varietà Tonda Gentile delle Langhe appartiene alla specie Corylus avellana che, tra quelle comprese nel genere Corylus, si distingue insieme alla Corylus maxima per la discreta pezzatura dei frutti. Per questa ragione risulta adatta al consumo ed è diffusamente coltivata.
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Sulle tracce della natura...
Sulle tracce del barbaresco e del moscato...
Il
Tartufo Bianco d’Alba
Formaggi d’autore...
Ogni produttore di questa terra marchia il proprio formaggio con sfumature di sapori da ricercare con calma, mentre si scopre un territorio sempre diverso, tra vigneti, prati e boschi, popolato da gente legata a tradizioni antiche e ancora vive. In forte crescita è l’interesse per questo territorio che non è più collina, ma ancora non conosce le asprezze della montagna, ricco di spunti per camminate e momenti di relax nella natura. Sempre più articolata è l’offerta del turismo enogastronomico legato al formaggio: piccoli caseifici a conduzione familiare, osterie che curano con sapienza gli assaggi di formaggi, negozi di prodotti tipici immersi nel verde dei pascoli sono i punti di forza di un sistema turistico in continua espansione.
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