COMUNE DI
CINZANO T.SE
A Cinzano
sabato 27 Ottobre si inaugura la mostra con una selezione delle
oltre 300 lastre fotografiche realizzate da Don Emilio Bellino,
parroco tra il 1890 e il 1920, recentemente acquisite dal Comune di
Cinzano con un recupero sul mercato antiquario. Pioniere della
fotografia Don Emilio Bellino ha documentato non solo la vita del
piccolo paese al confine tra la provincia di Torino e Asti, ma anche
i principali avvenimenti accaduti nei paesi limitrofi. Questa prima
selezione di immagini privilegia il ritratto e sar� una " caccia al
personaggio" con lo scopo di dare un nome a persone vissute pi� di
cento anni fa. La mostra organizzata dal Comune di Cinzano, dall'
Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca civica Nietta Apr� �
curata da Davide Alaimo, Gianpaolo Fassino e Franco Zampicinini. Grazie
al contributo tecnico di Daniele Colciago sar� possibile ammirare in
tre dimensoni le immagini realizzate gi� un secolo fa con l'
utilizzo della stereoscopia
Paese del basso
Monferrato situato a 495 metri di altezza sul livello del mare, in
provincia di Torino, si sviluppa su di una superficie di 620 ettari ed ha
una popolazione di circa 300 abitanti. L� abitato si concentra su di una
altura al confine tra la collina torinese ed il Monferrato. Fa da
spartiacque tra la piana di Poirino- Carmagnola ed il Monferrato. Deriva
dal nome latino di persona Cincius con l'aggiunta del suffisso -anus.
Chiese e altri edifici religiosi cinzanesi:
Parrocchiale di Sant'Antonio
Abate; Chiesa di Santa Maria al cimitero
�UN PO� DI STORIA�
La presenza
dell'uomo nel territorio di Cinzano � di antichissima origine. Ne �
testimonianza un reperto archeologico, una punta di freccia di selce,
databile al Calcolitico Padano, circa 2-3.000 anni A. C., ritrovato verso
la fine del 1800 nei pressi della cascina Morra a sud del paese. Questo
ritrovamento porta a supporre che in questa zona si fossero spinte trib�
di cacciatori nomadi, probabilmente di origine ligure, provenienti dal sud
del Piemonte. Tracce di una successiva occupazione della localit� in epoca
romana sono rappresentate dall'origine del nome "Cinzano", derivante dal
gentilizio romano "Cintius". In questo periodo
storico il territorio di Cinzano era attraversato dall'antica strada che
collegava la citt� romana di Industria (Monteu da Po), a Karreum Potentia
(Chieri). Si pu� tuttavia ipotizzare che questa strada, in realt�,
esistesse gi� prima dell'occupazione romana delle terre subalpine,
tracciata da popoli celto-liguri gi� presenti sul territorio. � quindi
ragionevole supporre che oltre duemila anni fa sul territorio cinzanese
fossero presenti alcuni poderi isolati, in riferimento al suffisso -anum (Cinzanum)
che in epoca romana caratterizzava appunto i poderi sparsi nelle localit�
di campagna. Il primo documento giunto fino ai nostri giorni, attestante
l'esistenza di Cinzano, � il diploma dell'imperatore Federico Barbarossa
del 26 gennaio 1159 che attesta la donazione della localit� al Vescovo di
Torino. Pertanto si pu� supporre che gi� in questa epoca sulla sommit� del
colle sul quale poggia attualmente il paese esistesse una forma
primordiale di fortificazione, un antico castrum, in considerazione della
favorevole posizione geografica del luogo, autentico baluardo difensivo
tra il Marchesato di Monferrato e la Repubblica di Chieri. In virt� di
questa posizione si svilupperanno le successive vicende storiche di
Cinzano. Il 5 ottobre 1164,
Federico Barbarossa, in seguito ai violenti contrasti con Asti e la
Repubblica di Chieri dona questo luogo al Marchese Guglielmo il Vecchio di
Monferrato e Cinzano diventa quindi un avamposto del marchesato, proprio
al confine con il territorio dell'avversario chierese. Sorsero ben presto,
tra i successori del Marchese di Monferrato, i Vescovi di Torino, la
Repubblica di Chieri e i Conti di Savoia, violente contese per il possesso
di Cinzano. In questo frangente storico la Repubblica chierese estese il
suo dominio e si impadron� di Cinzano investendo di questa localit� i
fedeli Signori di Moncucco. Verso la fine del XIII secolo, fra i membri
della potentissima societ� bancaria di San Giorgio di Chieri, i Signori di
Moncucco e gli abitanti di Cinzano si aprirono aspre controversie causate
dalle rappresaglie compiute ai danni di un certo Facino Cavallo.
Appartiene a questa epoca il primo documento che attesta l'esistenza di un
castello in Cinzano. Si tratta del diploma del 5 novembre 1290 con il
quale il podest� di Chieri, Baldracco Solaro investe i Signori di Moncucco
delle localit� di Mombello, Vernone e Cinzano. Questa investitura �
confermata da una sentenza del 7 febbraio 1307 da parte di Filippo di
Savoia, principe d'Acaia. La grave confusione politica di questo periodo
storico � confermata dalle due investiture del luogo di Cinzano, assai
ravvicinate per ordine di tempo, ricevute dai Signori di Moncucco. La
prima da parte del marchese di Monferrato, Teodoro I del 29 luglio 1307 e
la seconda del 2 luglio 1308 da parte del Comune di Chieri. Nel 1322,
Teodoro I infeuda Cinzano ai Signori di Rivalba. Nel 1332 Chieri
insiste nel far valere i suoi diritti sul luogo di Cinzano: il podest�
Lanfranco di Coste investe Ottone, figlio di Giacomo di Rivalba, di quanto
egli ha acquistato in Cinzano dai Signori di Moncucco e ne riceve fedelt�.
Cinzano appartenne definitivamente al Marchesato di Monferrato quando, nel
1355, l'imperatore Carlo IV ne conferm� il dominio. Successivamente i
Signori di Rivalba infeudarono i fratelli Grisella Giovanni e Tommaso, gi�
Signori di Pagliano, con il titolo signorile. A questi, nel 1446 il
marchese Bonifacio di Monferrato confermava privilegi e franchigie. Ma,
nel 1452, lo stesso Marchese di Monferrato offr� il feudo di Cinzano e le
sue dipendenze a Pietro e Claudio fratelli de Villa, facoltosi signori di
Chieri. Nel 1497, il feudo di Cinzano veniva acquistato, con Rivalba, da
Martino della Rovere, signore di Vinovo per settemila scudi d'oro,
ricevendone l'investitura l'anno successivo. Con il trattato di
Cherasco del 1631, Cinzano entra a far parte del Ducato di Savoia e, da
questo, i della Rovere ricevettero la conferma dell'investitura. Carlo
Emanuele II, nel 1665, approv� l'acquisto del feudo di Cinzano da parte
del barone don Carlo Francesco Renato Della Chiesa con speciali
concessioni di caccia e pesca, elevandone a suo favore il titolo
marchionale. L'anno successivo gli uomini di Cinzano prestarono giuramento
al nuovo signore, il quale, con una serie di provvedimenti, assicur� alla
comunit� locale il rispetto per le buone relazioni, ribadendo per� i suoi
diritti su forni e mulini. Seguirono, fino al 1797, altre investiture,
sempre a favore dei Della Chiesa, Signori di Roddi. Nei primi anni del
1700, durante la guerra contro i francesi, culminata con il lungo assedio
e successiva liberazione di Torino del 1706, Cinzano fu occupata,
nell'anno precedente, dall'esercito transalpino. Nel castello i
francesi vi stabilirono una guarnigione, abbatterono il campanile della
chiesa e costrinsero la popolazione a provvedere al mantenimento e
all'alloggio dei soldati. Nel 1799, dopo l'annessione del Piemonte alla
Francia post-rivoluzionaria, Cinzano � teatro delle gesta del
rivoluzionario antirepubblicano Branda de' Lucioni che proprio in questo
luogo, dopo aver arruolato nelle fila della "Massa Cristiana", il
movimento ribelle da lui fondato, un considerevole numero di contadini
cinzanesi, vi stabilisce una sorta di roccaforte. � proprio da questa
localit� che parte l'azione finale e vincente di questo singolare
personaggio che, in appoggio al sopraggiunto esercito austro-russo, crea i
presupposti per la temporanea cacciata dei francesi dalle terre subalpine. Numerosi uomini
illustri hanno legato il loro nome al paese di Cinzano. Tra questi i
fratelli Rossi, distinti specialisti in chirurgia: Francesco, nato a
Cinzano nel 1766, fu Cavaliere dell'Ordine Mauriziano e del Merito Civile,
professore di Chirurgia, chirurgo militare e del Re; il fratello Giulio fu
chirurgo nelle armate di Napoleone Bonaparte dal quale fu insignito della
Legion d'Onore, quindi chirurgo dell'Armata Savoia. Visse alcuni anni a
Cinzano il medico-poeta Edoardo Calvo. Nel rifiorire della
poesia dialettale italiana, tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800, fu
il maggior esponente della corrente poetica piemontese. Nel 1817 nacque a
Cinzano Luigi Comollo, morto in giovane et� in concetto di santit� presso
il Seminario di Chieri. Fu compagno di studi e
amico intimo di Don Bosco, futuro fondatore dei Salesiani, il quale gli
dedic� un libro biografico. Il paese di Cinzano � particolarmente legato
al nome di Don Bosco poich� nel 1838, quando questi era un giovane
diacono, in questa localit� fu chiamato a sostituire il predicatore
ufficiale, resosi assente alla messa solenne del giorno di San Rocco,
patrono locale, portando, nonostante la giovane et� (23 anni), tra i
fedeli del luogo, le sue gi� notevoli capacit� comunicative. Sulla navata
sinistra della chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate � stata collocata
una lapide per ricordare lo storico evento.
Il
castello di Cinzano
La storia del
castello di Cinzano � strettamente correlata con lo sviluppo urbanistico
del
piccolo centro abitato. Il castello con il lussureggiante parco, gli
edifici che un tempo ne costituivano le pertinenze e la chiesa
parrocchiale costituiscono oggi un nucleo separato dal resto del paese.
Questa immagine � frutto di trasformazioni iniziate intorno 1666, quando
il marchese Carlo Renato Della Chiesa decise di ampliare e abbellire il
castello e di circondarlo da giardini. Fino a quel tempo infatti il
castello era stato circondato dalle case del �recinto�, il ricetto
medioevale cinto da mura che si era sviluppato intorno alla grande torre
quadrata a partire dal XI secolo. I precedenti feudatari avevano
costruito ai piedi della torre un primo edificio residenziale fortificato,
che comprendeva al suo interno un cortile in comunicazione con l�esterno
tramite un ponte levatoio situato a sinistra dell� ingresso attuale. Solo
una stretta fascia non edificata, detta dei ripari, separava questo
primo nucleo del castello dalle case del ricetto. Troppo poco per una
residenza seicentesca che il marchese voleva evidentemente pi�
rappresentativa. Per questo parallelamente ai lavori di sistemazione del
castello, che venne dotato di una nuova facciata in simmetria con l�
antica torre e di un grande salone ricavato dalla copertura dell� antico
cortile interno, inizi� l� acquisto delle case del ricetto per demolirle
e ricavare spazio per i nuovi giardini. Nel completo e ricchissimo
archivio della famiglia Della Chiesa, depositato oggi presso l� Archivio
di Stato di Torino, sono infatti conservati alcuni disegni che documentano
i successivi ingrandimenti del parco prima a ponente , poi a nord ed
infine a levante del castello, che seguivano i contratti di acquisto delle
case dai Cinzanesi. � curioso notare che in alcuni casi veniva venduto da
parte del �Particolare� solo il terreno su cui era collocata la casa, i
mattoni e le tegole venivano riutilizzati per costruire le nuove
abitazioni che formano l� attuale paese di Cinzano. Per questo non �
difficile trovare in alcune delle case dell� attuale abitato mattoni di
chiara foggia tardo medioevale. All� inizio dell� 800 il ramo primogenito
della famiglia della Chiesa si estinse con la morte del Marchese Enrico,
le figlie vendettero il castello con tutti i possedimenti che vennero
frazionati. Anche il castello fu separato dagli edifici di pertinenza e
dai giardini a sud anticamente detti �della Cittadella� per l� alto muro
che ancora oggi si affaccia sulla piazza . Solo nel 1872 il marchese.
Ludovico Della Chiesa appartenente al ramo secondogenito della famiglia
riacquist� il castello, e con il contributo finanziario della moglie
figlia del banchiere Weill Weiss, lo restaur� in stile neomedioevale
ornandolo con una nuova merlatura copiata da quella della torre pi�
antica, lo dot� di un nuovo ingresso a levante e di una piccola depandance
per il giardiniere. Per decorare gli interni e per sistemare i giardini
intervenne il conte di Ernesto di Sambuy, che in quel periodo era nel
comitato promotore per la costruzione del borgo medioevale del Valentino.
Mentre i lavori del 1600 avevano cercato di mascherare la struttura
medioevale del castello per trasformarlo il pi� possibile in residenza di
villeggiatura, con i lavori dell�800 il castello riacquist� un aspetto da
antica fortificazione che lo caratterizza ancora oggi. Nel 1951 alla morte
dell� ultimo Marchese, il castello che era stato danneggiato da
cannoneggiamenti dei repubblichini di Sal� durante la guerra e da anni di
incuria venne venduto e pesantemente restaurato divenne prima un
ristorante, poi un istituto medico pedagogico, ed infine nel 1968 fu
frazionato in appartamenti.
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Lo Stemma Comune di Cinzano
D'argento, alla
banda di azzurro traversante e passante dietro un leone rampante al
naturale lampasato di rosso e armato di nero e coronato di oro;
Simboli:
Leone Rampante;
Colori:
Argento, Azzurro, Nero, Oro, Rosso |
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