Comune   di   Saluggia      



...  BENVENUTI  NEL  COMUNE  DI  SALUGGIA ...

 
...  I COMMERCIANTI  E  GLI  ARTIGIANI  VI  DANNO IL BENVENUTO ,,,  CLICCATE  QUI  PER CONOSCERLI

 

...  COME  ARRIVARE  ...

Per trovare Saluggia sulla cartina geografica è sufficiente seguire il corso del fiume Dora Baltea laddove, uscito dalla Valle d’Aosta poco prima di terminare nel Po, viene attraversato dalla ferrovia Torino – Milano.

A chi viene da Torino, per strada o per ferrovia, il paese di Saluggia appare posato su di un terrapieno che si direbbe messogli apposta per farlo notare. Dista a 35 km da Torino, Vercelli, Casale ed Ivrea.

 Saluggia è collegata alla strada statale 31, Casale - Vercelli, ed alla statale 11 Torino - Vercelli; quest'ultima passa a soli 5km dall'abitato.A pochi km ad ovest del paese passa l'autostrada Torino - Milano i cui prossimi caselli sono: Rondissone, Cigliano e Chivasso Est.


... LE FRAZIONI   E  LE  CHIESE ...

Da molti secoli Saluggia è suddivisa in cantoni ai quali si aggiunge la frazione di Sant'Antonino: ognuno di essi ha una sua chiesa o cappella quale punto di riferimento; degna di nota sono nel cantone del centro storico la piccola chiesa di San Giovanni, già cappella gentilizia dei feudatari conti Mazzetti e, nel Cantone di San Rocco e Sebastiano, l'omonima chiesa costruita nel 1749 in argine quale lazzaretto per gli appestati.

Ultimo significativo cantone è quello di San Bonaventura, dove l'omonima chiesa fu eretta in adempimento del voto fatto dagli abitanti per essere salvati nel 1643 da bande di avventurieri assoldati dall'esercito spagnolo.
La Chiesa di San Giovanni è situata nel cantone omonimo, e fu cappella dei feudatari conti Mazzetti.


La Chiesa di San Rocco e San Sebastiano era stata costruita quale lazzaretto per gli appestati.


Il Cantone di San Giuseppe ospita la cappella costruita nel 1974 per la casa di riposo.
La Chiesa di San Bonaventura fu eretta in adempimento del voto fatto dai saluggesi per essere stati salvati da continui assalti spagnoli in tutto il borgo. Il fatto, ampiamente documentato, avvenne il 14 luglio 1643.

La festa del cantone coincide con l'annuale fiera del paese, autorizzata dal Re Carlo Felice nel 1829, che si tiene il 15
IL TENIMENTO DI SALUGGIA:

PARROCCHIA DI SAN GRATO: Edificata nel 1585, e consacrata nel 1607, la parrocchia di San Grato mantiene della costruzione originale solo la navata centrale.

I numerosi lavori di restauro che hanno più volte modificato la struttura della chiesa ne hanno irreparabilmente danneggiato il patrimonio storico/artistico: le dodici tombe di famiglia, collocate sotto al pavimento, e l'arredamento originale sono infatti andati distrutti.

E' possibile ammirare, tuttavia, la statua del Cristo Morto, probabilmente appartenuta all'antica parrocchia (di cui si ha notizia in una bolla del papa Urbano III del 1186) distrutta durante la rovinosa inondazione della Dora Baltea nel XV secolo.


... I RIONI ...

 



...QUATTRO  PASSI ...

L'ISOLOTTO DEL RITANO

Situata nei pressi dell'abitato di Saluggia, ed inserita in una zona agricola, comprende una parte di territorio a coltivi e pioppeti industriali, occupando 237 ha. Il paesaggio è stato profondamente mutato dagli eventi alluvionali del 1994, in quanto il fiume in questo tratto ha modificato il corso, erodendo una vasta fascia di coltivi. Particolarmente interessante sul piano naturalistico, è invece la presenza di un isolone boscato all'interno dell'asta fluviale, e di un ceduo caratterizzato da specie ripariali ed invasive quali robinia, pioppo, salice, ontano. Cospicua la presenza di quercia

PALAZZO APPIANI

 Situato al centro di quello che era il vecchio borgo medioevale,il palazzo Appiani appartenne alla famiglia dei feudatari conti Mazzetti. Con l'estinzione del casato, il palazzo venne ereditato dal conte Appiani di Castelletto, cugino del conte Paolo Battista Mazzetti. Nel 1874 le figlie Felicita e Delfina lo cedettero alle suore di San Vincenzo perchè fosse adibito ad educandato femminile; cento anni più tardi, l'ordine di San Vincenzo ha ritirato le suore da Saluggia. Attualmente, è ancora la funzione educativa a caratterizzare palazzo Appiani: la parte centrale è stata ristrutturata e adibita ad appartamenti destinati agli anziani, mentre i restanti locali sono spesso teatro di interessanti attività sociali


IL CASTELLO


Del castello di Saluggia si possono ancora ammirare due delle torri che ne facevano parte, il corpo centrale ora adibito ad abitazioni private, e la parte restante, ora alloggi popolari. Verso la metà del Seicento, i conti Pastoris fecero costruire il nuovo palazzo, attualmente sede municipale. Si tratta di una costruzione concepita più per esigenze abitative che non per necessità di protezione. L'esterno è decorato con pannelli raffiguranti scene di caccia, e il palazzo è circondato da un profondo fossato. Si accede per un ponte in muratura dal quale sono visibili la cucina e parte del grande caminetto, mentre ai piani superiori, ora sede del consiglio municipale, si possono ammirare i soffitti a cassettone e le cornici delle volte affrescate. La sala del consiglio municipale è affrescata con quattordici quadri raffiguranti la guerra di successione del Monferrato.
l'Associazione Vita Tre conta più di 500 soci ed una settantina di volontari che opera nei vari servizi: i principali di questi sono rivolti agli anziani, appunto, per evitare loro ricoveri  nella VILLA INCISA: Antico possedimento dei conti Mazzetti,passò in eredità agli Incisa di Camerana. Non sono molte le informazioni a riguardo;ciò che colpisce,pertanto,è soprattutto il fattore estetico.Custodita dal parco secolare che la circonda,Villa Incisa presenta una massiccia quanto sobria costruzione,sviluppo di un più antico edificio.
 

 

TENIMENTO ...UN SECOLO DI STORIA...


: A metà strada tra il paese di Saluggia e la sua frazione, S.Antonino, sorge un grande caseggiato rurale, abitato da un gruppo di famiglie dedite in maggior parte all’agricoltura: è il Tenimento, o meglio ‘L Tiniment come i Saluggesi lo chiamano da sempre, storpiando un po’ la parlata classica piemontese, dato che il Gran Dizionario Piemontese riporta il termine Teniment.

Il Tenimento è abitato, da ormai cento anni, dalla Famiglia Formica, discendente da quel Formica Giovanni che vi si insediava l’11 novembre 1900. La data dell’11 novembre non è casuale, perché i contratti agricoli iniziavano e scadevano a S. Martino, che ricorre appunto all’11 novembre.

Oggi il Teniment , rinnovato nei locali, è abitato da un dici nuclei famigliari e conta complessivamente 30 persone; non tutte sono dedite all’agricoltura, eppure mai come negli ultimi anni, le terre del Tenimento sono state così accuratamente coltivate. Infatti oltre al frumento, al mais e all’orzo, la coltivazione è incentrata sul tipico ed ormai storico “ Fagiolo di Saluggia”, di qualità selezionata, resa unica nel suo genere grazie al clima ed alla qualità del terreno della nostra zona.

L’acqua per l’irrigazione delle colture è ancora fornita dal Navilotto come nel lontano 1784. Nel complesso del Tenimento trovano sede due importanti cooperative: la CEREALFAGIOLI, costituita da soci produttori di Saluggia,S.Antonino, Livorno, Lamporo e Torrazza, che provvede all’essicazione e allo stoccaggio di oltre centomila quintali annui di frumento, fagioli, mais e orzo e l’AGRINOVA per l’allevamento dei bovini, con duecento capi di cui cento per la sola produzione del latte. 

Tratto da: “ Il Tenimento di Saluggia” – Giovanni Olivero

 

 

Da molti secoli Saluggia è divisa in quattro "cantoni", ognuno dei quali ha una sua chiesa o cappella quale punto di riferimento.

CURIOSITA': La stazione del paese è stata inaugurata nel 1855

Saluggia è gemellata con la cittadina di Russi di Romagna. La fiamma del gemellaggio si è accesa per un incontro avvenuto tra due associazioni, operanti nei rispettivi comuni nel settore della terza età: Vita Tre di Saluggia e Porta Nuova di Russi.La scoperta di aver avuto in comune il grande statista Luigi Carlo Farini, nato a Russi poi emigrato a Saluggia dove visse gli anni più significativi della sua azione politica, ha fatto scoccare la scintilla del gemellaggio.Eccezionale è stata la generosità e solidarietà messe in atto dal volontariato e da tutta la comunità di Russi in occasione dell'alluvione del 1994. A Saluggia il documento che sancisce il gemellaggio è stato votato il 4 giugno 1995 dal Consiglio Comunale, riunito in una seduta straordinaria, alla presenza di un folto pubblico di saluggesi e cittadinid i Russi, appositamente convenuti per assistere alla cerimonia.

 


...  UN  PO'  DI  STORIA ...t

A tenere in evidenza Saluggia è un ripido argine segno di unantica erosione fluviale, scavato dalla Dora Baltea, il fiume che per un tratto lambisce lestremo sud del paese.
In tempi remoti la Dora Baltea non passava da Saluggia ma nei pressi dIvrea formava un grosso lago delimitato a valle dai contrafforti delle colline di Mazzè e le acque defluivano poi verso Borgo dAle ove esiste ancora una zona denominata catastalmente Dora Morta, per poi gettarsi nel fiume Sesia che passa da Vercelli.


In seguito successe qualcosa di sconvolgente che modificò il corso della Dora; i contrafforti si ruppero per forza naturale o vennero abbattuti per mano delluomo. Una vecchia leggenda popolare, riportata anche su alcuni libri di storia locale, attribuisce il fatto ad una regina cattiva di nome Ipa che per questimpresa non esitò a sacrificare centinaia di suoi schiavi.
Sta di fatto che le acque del lago precipitandosi a valle asportarono tutto quello che trovarono fino a scavarsi nel terreno un letto che nei pressi di Saluggia raggiunge trenta metri di profondità ed oltre un chilometro di larghezza.L esistenza di Saluggia potrebbe essere proprio legata a questo evento se è vero che le popolazioni primitive: Salassi, Liguri, Galli, Celti e Saluvi, alcune venute da oltralpe, spostandosi lungo le rive deifiumi dove era possibile approvvigionarsi dacqua, vennero poi ad abitare queste zone formando qui i loro villaggi. Da sud al paese si accede salendo quella costa, antica sponda dellalveo della Dora, che nei tempi antichi è stata fonte di sostentamento per la gente del luogo dato che la sua esposizione al sole favorisce da sempre la maturazione di frutta e ortaggi.
Dai Saluvi, primi abitantiI Romani occuparono il luogo fino al 400 d.C. circa, quando ebbero inizio le invasioni barbariche nella zona, la prima delle quali da parte dei Visigoti di Alarico nel 401-402. La prima notizia certa su Saluggia si ha in un documento di Ottone II del 999 d.C., nel quale si descrive la "corte di Saluggia". In alcune cartine ritrovate negli archivi comunali, sono raffigurate la planimetria dell'abitato e del territorio; da evidenziare una fortificazione con sei torri, di cui tre indicate in cartina, la quarta abbattuta per la costruzione di un magazzino del feudo e altre due pure abbattute per la costruzione del palazzo dei feudatari conti Mazzetti-Pastoris eretto nella metà del Seicento, ora sede municipale. Nel 1440 il feudo di Saluggia venne assegnato dal marchese di Monferrato alla famiglia Mazzetti, che lo tenne fino all'estinzione del casato nel 1841.

della zona, o dai salici che vi crescevano in abbondanza oppure ancora dallenorme solco (sulcis) scavato dalla Dora, gli storici fanno risalire le origini del nome Saluggia, che nel tempo ebbe molte varianti: Saligia, Sulgia, Sulvia, Sulgis, Salegia. Qualche storico locale vuole che da Saluggia passasse la strada militare romana che da Vercelli andava a Torino, congiungendosi a CHIVASSO con quella che arrivava da Pavia. I romani presidiarono il luogo fino ai margini del 400 d.C. quando cominciarono nella zona le invasioni barbariche, prima delle quali quella dei Visigoti di Alarico avvenuta nel 401/402.


Della presenza dei romani vi è traccia nei ritrovamenti di monete doro romane e di un anello raffigurante il dio Mitra, che sarebbe appartenuto ad un ufficiale romano, avvenuti allinizio del secolo nella zona detta Castellazzo.
Lesistenza e lubicazione di un castello a Saluggia è tuttora oggetto di discussione a confronto fra gli storici locali. La prima notizia che rivela lesistenza a Saluggia di una fortificazione, quasi certamente a protezione del ponte o porto sulla Dora Baltea, è del 1213.
Nel 1440 il feudo di Saluggia veniva assegnato dal Marchese di Monferrato alla famiglia Mazzetti che lo tenne fino allestinzione del casato avvenuta nel 1841 con la morte della Contessa Costanza Mazzetti Pastoris.
Il più famoso del casato fu Michelangelo Mazzetti, Senatore e Presidente del Senato Piemontese che lasciò molti scritti di materie legali ed al quale è intestato lOratorio Parrocchiale.


Di Michelangelo Mazzetti si può tutt'oggi ammirare il mausoleo ed il busto esistente nella cappella gentilizia di famiglia, adiacente lOratorio, nella cui cripta sono conservati i resti mortali degli ultimi discendenti del casato.


... GASTRONOMIA  E  RICETTE TRADIZIONALI ...

Tradizionalmente  è conosciuta come "il paese dei fagioli", conosciuti in Italia e perfino all'estero. Attualmente, la produzione di questo legume è diventata molte onerosa a causa dell'impossibilità di meccanizzare la coltivazione, ma il fagiolo è prodotto ancora in quantità apprezzabili.

 Il grano e il mais sono ancora coltivati. Il territorio pianeggiante può contare su di una capillare rete di irrigazione per i terreni agricoli..


Coevi del riso e prodotti fin dal '500 in quest'area o nei pressi della Dora Baltea, i fagioli rossi di Saluggia si distinguono per la straordinaria qualità e le superiori caratteristiche nutritive. Nati come "carne dei poveri" sono oggi regolamentati da un Consorzio di Tutela che ne garantisce autenticità e qualità e che mira a favorirne il rilancio della produzione.

Hanno una struttura compatta, una colorazione rossiccia accesa e, secondo la tradizione, sono un vero toccasana per chi è debole di memoria. I fagioli di Saluggia si conservano secchi e sono un elemento base per la preparazione dei più tipici piatti di risaia: la panissa vercellese, la pignatta di Cigliano, le fagiolate di carnevale ed i recenti biscottini croccanti. Per gli stessi impieghi gastronomici è altrettanto quotato il fagiolo di Villata, un paese al confine con la provincia di Novara.


Tradizionalmente, Saluggia è conosciuta come "il paese dei fagioli", conosciuti in Italia e perfino all'estero. Attualmente, la produzione di questo legume è diventata molte onerosa a causa dell'impossibilità di meccanizzare la coltivazione, ma il fagiolo è prodotto ancora in quantità apprezzabili. Il grano e il mais sono ancora coltivati. Il territorio pianeggiante può contare su di una capillare rete di irrigazione per i terreni agricoli..

CARATTERISTICHE TECNICHE

 Quella coltivata nel Saluggiese è caratterizzata da uno sviluppo della pianta contenuto(nana) e dal ciclo vegetativo medio-breve: infatti si semina nei campi dopo la trebbiatura dell'orzo (fine Giugno) mentre la raccolta si effettua intorno a metà Settembre.

Le peculiari caratteristiche organolettiche sembrano doversi attribuire sia alla particolare natura del terreno sia alla selezione effettuata da molti decenni. Infatti risulta che già nel 1914 a Saluggia vi fosse una notevole produzione di fagioli di ottima qualità. Sono interessati a questa produzione circa 35- 40 ettari di terreni ubicati al limite degli ultimi rilievi canavesani ormai affacciati sulle prime incipienti risaie vercellesi, e la produzione annua media varia intorno ai 500-600quintali.

Nel 1998 si è costituito per iniziativa di alcuni produttori il Consorzio di Tutela del Fagiolo di Saluggia, che ha come primo obiettivo il riconoscimento dell'I.G.P.(Indicazione Geografica Protetta)e la valorizzazione della tipicità attraverso l'istituzione di un rigido disciplinare di produzione, oltre naturalmente alla promozione del mercato attraverso l'organizzazione di manifestazioni e la partecipazione a eventi di livello nazionale

CARATTERISTICHE NUTRITIVE:


PROTEINE (20gr. ogni 100gr. di fagioli): di tipo vegetale (Faselina, Faseolina e Confaseolina)
VITAMINE (del gruppo B):essenziali per la salute di nervi, pelle, capelli, occhi e fegato.
MINERALI: soprattutto Calcio, Fosforo e Magnesio.
OLIGOELEMENTI: soprattutto Ferro.
AMIDI.
Ma i dati più interessanti per la moderna dietologia riguardano l'abbondante presenza di FIBRA(15,8 % del peso allo stato secco) e la scarsità di SODIO, che fanno del fagiolo un protagonista delle diete iposodiche.

SALAMI D'LA DUJA:


Le terre umide di risaia sono inadatte alla classica conservazione degli insaccati. Per questa ragione i salami della tradizione sono conservati in un'olla di terracotta (duja) ricoperti da uno strato di grasso opportunamente fuso. Risultano, perciò, morbidi al palato e acquisiscono un sapore eccezionale e molto particolare.
IL “FAGIOLDOLCE”: La riscoperta delle ottime qualità del Fagiolo di Saluggia ha stuzzicato l’iniziativa di imprenditori locali,agricoltori, artigiani e amanti della buona tavola.

La produzione si è arricchita negli ultimi anni di quantità e qualità ed il nostro fagiolo, quasi dimenticato, è tornato con la parsimonia e con l’impegno, tipici della gente piemontese, ad essere conosciuto e considerato sui mercati e nei negozi sensibili alle cose preziose del tempo passato.


Fagiolo conosciuto e ricercato, alla cui domanda non sempre esiste sufficiente risposta. Capita infatti di chiedere i “Fagioli di Saluggia” nei negozi di Torino, Vercelli e di altre città e paesi e sentirsi rispondere “Di Saluggia? E’ difficile averli”.
Nel settore artigianale della trasformazione un ingegnoso e intraprendente panettiere saluggese, dopo una serie di sperimentazioni, con la farina del fagiolo è riuscito a creare eccezionali prodotti di panetteria, prima inesistenti.

 Eccezionale per fragranza, profumo e sapore è il “FAGIOLDOLCE”. Trattasi di un biscotto, confezionato sulla impostazione dello storico tradizionale Doss d'la Gremola , dal quale si differenzia per l’elemento base: al posto della farina di grano, questo ha la farina di fagioli, macinata col mulino a pietra, depurata dalle scorie della buccia, quindi impastata a mano, senz’acqua ma solo con latte e burro. E, ovviamente, cotti nel forno a legna.

Il Fagioldolce ha la stessa forma del suo antenato Duss dla gremola, ma più friabile e croccante,; profondamente armonizzato nell’ambiente agreste che l’ha prodotto nei secoli.

 Di forma rettangolare, come le lenzuola del letto, gli appezzamenti dei terreni ed anche le case, quando, per costruirle, non era necessaria la concessione edilizia né altre complicazioni burocratiche, né si pagavano gli oneri per l’urbanizzazione, ma semplicemente si prendeva l’aratro e si tracciava un solco che formava sempre un rettangolo, più o meno regolare.
La superficie del Fagioldolce, appare come arata da una Sleuria dalla coda, con tanto di solchi e preus, e se mancano j’ersu è solo perché questo dolce non si bagna con l’acqua, ma con un buon bicchiere di vino o inzuppato nel Sambajun (Zabaione).

Il profumo è una combinazione degli ingredienti genuini e tradizionali, ed è quello che si sentiva nei giorni di festa nelle case contadine, quando le donne, al termine del pranzo portavano in tavola il Cavagnin (cestino) pieno dei Duss cotti al forno a legna e coperti con candida tovaglia o ricamato Mantil che, appena sollevato, lasciava espandere l’aroma delicato ed inconfondibile di quei dolci. Un dolce quello della farina di fagioli che può ispirare poesia.


IL PANFAGIOLO:
Con la farina del fagiolo, opportunamente lavorata,  si può preparare anche dell’ottimo pane, oggi prodotto dal Panificio di Guariento Davide Maestro Eccellenza Artigiana.

 Il pane di fagiolo si presenta fragrante e saporito e conserva le qualità organolettiche del fagiolo.

Così per i grissini, anche questi creati dopo la riscoperta delle salutari proprietà della farina di fagiolo.

 

Il “ FAGIOLO DI SALUGGIA” Può essere acquistato presso i negozi locali di alimentari

 


 

 

 

...  NUMERI  UTILI  ...


IL COMUNE:

Piazza Municipio 16 - 13040 Saluggia VC
Centralino 0161 480112 - Fax 0161 480202


Email PEC  - saluggia@cert.ruparpiemonte.it
Sito istituzionale -  www.comune.saluggia.vc.it

BIBLIOTECA CIVICA: Piazza del Municipio 17 - Tel.0161/48.69.58


ASILO COMUNALE "L'ARCOBALENO"

SCUOLA MATERNA STATALE: Frazione Sant'Antonino - Tel.0161/40.22.93


SCUOLA MATERNA STATALE "APPIANI": Via Ponte Rocca 15 - Tel.0161/48.03.39
 

SCUOLA ELEMENTARE STATALE - SPECIALE "GESU' BAMBINO: Via F.lli Barberis 11 - Tel.0161/48.01.15


SCUOLA ELEMENTARE STATALE "C.COLLODI":Frazione Sant'Antonino - Via Comotto 7 - Tel.0161/40.21.40


SCUOLA ELEMENTARE STATALE"G.FALDELLA": Via Ponte Rocca 53 - Tel.0161/48.06.331


SCUOLA MEDIA STATALE "L.C. FARINI": Via Ponte Rocca 17 - Tel.0161/48.63.59


....LE  ASSOCIAZIONI ...

A Saluggia sono operanti diversi servizi socio - assistenziali pubblici e privati. Un'esperienza originale ormai consolidata sul campo è la COMUNITA' PRIMAVERA. Di iniziativa pubblica comunale, ma in collaborazione con la Congregazione delle Suore di Maria Consolatrice già presente in Comune con l'Istituto Gesù Bambino, essa rappresenta la riuscita collaborazione tra pubblico e privato, raccoglie ragazzi disabili di ambo i sessi che, mediante attività lavorative adeguatamente programmate nel settore dell'artigianato, dei servizi e dell'agricoltura, tende al loro recupero sociale ed al loro inserimento lavorativo.

ASSOCIAZIONE "LUIGI CARLO FARINI",è nata ufficialmente il 25 Gennaio 2016 - GEMELLAGGIO SALUGGIA – RUSSI DI ROMAGNA”


ASSOCIAZIONE PER LA RIEVOCAZIONE STORICA "ALLA CORTE DEI CONTI PASTORIS":Presso il Palazzo Municipale

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO "VITA TRE": opera per combattere l'emarginazione degli anziani, propria e degli altri, con l'opera di volontariato. Nata nel 1990 conta più di 500 soci ed una settantina di volontari che opera nei vari servizi: i principali di questi sono rivolti agli anziani, appunto, per evitare loro ricoveri non necessari in Case di Riposo. Tra i servizi: trasporto per cure mediche, esami e visite, fornitura di pasti a domicilio, riparazione gratuita degli impianti, telesoccorso, fisioterapia, podologia, consulenza legale, geriatrica ed una serie di convenzioni per prestazioni dentistiche e mediche a condizioni agevolate. E' convenzionata con il Comune e cura una serie di programmi; è autofinanziata e nel 1994 ha aperto una sezione staccata a Moncrivello.


La BANDA "DON BOSCO" del Capoluogo vanta tradizioni che risalgono agli inizi del 1900 e conta trentacinque elementi: per la sua bravura le esibizioni sono richieste anche dagli altri comuni della zona.


FAMIJA SALUGINA-A è un gruppo spontaneo che lavora per il mantenimento delle tradizioni e del folclore locali: per le feste dispone di una cucina da campo e di un capannone smontabile capace di 500 persone.


PRO LOCO SANT'ANTONINO: sostenuta da un buon gruppo di volontari, opera per il mantenimento delle tradizioni e delle iniziative culturali della frazione.


GRUPPI SALIX ALBA: per la tutela e la conservazione dell'ambiente. Sempre presente sui problemi piccoli e grandi che abbiano risvolti ambientali, cura un costante servizio di informazione diretto alla popolazione.


GRUPPO LEGA TUMORI: cura l'organizzazione delle feste benefiche finalizzate alla raccolta di fondi ed organizza programmi di sensibilizzazione e prevenzione.


GRUPPO VOLONTARI PER LA PROTEZIONE CIVILE: Assicura la pronta reperibilità h24 ed interviene in caso di pericolo: dispone di consistenti mezzi di intervento e collabora ad alcuni programmi dell'Amministrazione Comunale. Preziosa la sua opera durante le disastrose inondazioni del 93 94 che hanno coinvolto numerose famiglie saluggesi.


IL CENTRO APERTO ANZIANI: è intitolato al Sindaco del tempo Leone Gualtiero, aperto nel 1974: la prima sede fu il Centro Settia, poi nella Casa Faldella e ora al Centro Appiani.
Altro Centro d'Incontro per anziani è stato aperto successivamente in frazione Sant'Antonino, nei locali del nuovo edificio polivalente.


GRUPPO SPORTIVO: E' organizzato in diverse sezioni corrispondenti alle varie discipline: il CSI di Saluggia organizza i Giochi della Gioventù ed una nutrita serie di incontri psortivi per i ragazzi.


Oltre a queste associazioni, sono operanti a Saluggia: AVIS, CAI, GRUPPO NAZIONALE ALPINI, IL CIRCOLO FILATELICO, LA COMPAGNIA TEATRALE SCENARIO TRABALLANTE, GRUPPO GIOVANI, ORATORIO MAZZETTI, ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI, GRUPPO ANZIANI SORIN, UNIONE SPORTIVA VIRTUS, GRUPPO SPORTIVI CRAL ENEA, LIBERTAS GINNASTICA E GRUPPO SPORTIVO SORIN.


 

.... GLI  EVENTI  DELL'ANNO  ...

Due sono le occasioni più interessanti in cui visitare il Comune di Saluggia: le feste patronali di San Grato e di Sant'Antonino. Esse si celebrano rispettivamente la prima domenica di settembre e l'ultima di agosto.Particolare e degno di nota è anche il Carnevale di Saluggia, celebrato ogni anno con grande solennità. La tradizione vuole che il Re e la Regina del Fagiolo (simbolo rappresentativo del Comune) prendano "a prestito" per i successivi tre giorni le chiavi del paese consegnate loro dal sindaco, governando allegramente per tutta la durata del Carnevale.
Anche in questa occasione, è tradizionale la distribuzione gratuita dei cibi tipici di Saluggia, in particolare dei suoi fagioli cucinati sulla piazza ed elargiti a mezzogiorno della domenica, dopo la benedizione del parroco. Sono circa una trentina le "caudere" enormi, prestate dalle famiglie, che vengono messe al fuoco dopo la mezzanotte: è allora che sulla piazza centrale di Saluggia, variopinta di maschere e profumata di fagioli, i saluggesi ed i buongustai di tutta la zona,


... LE  RICETTE...

I FAGIOLI IN PIGNATTA ALLA MODA DI SALUGGIA


Mettere nella pignatta di terracotta (di quelle fabbricate a Castellamonte):
1 Kg. di fagioli di Saluggia
2 cotenne arrotolate e riempite con carne di salsiccetta, aglio, sale, pepe, rosmarino e noce moscata
2 cotechini
1 cipolla
2 foglie d'alloro
un pizzico di salvia

Riempire d' acqua la pignatta e lasciarla in forno per almeno 10 ore, per poi portarla direttamente in tavola.


LA PANISSA COI FAGIOLI DI SALUGGIA


Ingredienti per 4 persone:
350 gr. di riso superfino vercellese
100 gr. di pancetta
100 gr. di salsiccia
1 cipolla, mezzo bicchiere di vino rosso, un rametto di rosmarino, un dado per brodo,
un cucchiaino di strutto.
In una padella soffriggere nello strutto(oppure nel burro), la pancetta tritata con la cipolla, il rosmarino e la salsiccia sbriciolata, quindi tostare il riso. Bagnare con il vino rosso e fare evaporare. Aggiungere il brodo preparato con il dado e fare cuocere rimestando continuamente. A cottura quasi ultimata (15 minuti circa) aggiungere due mestoli di "fagioli nella pignatta"(vedi ricetta allegata), la cotenna ,lo zampino e il cotechino tagliati a pezzi , quindi amalgamare. Lasciar riposare qualche minuto e servire con vini rossi piemontesi.