La Langa delle Valli Bormida e Uzzone � raggiungibile da Torino e Savona con la A6 Torino-Savona, uscita Millesimo, poi fondovalle Bormida in direzione Cortemilia. Da Alessandria con la statale 30 fino ad Acqui Terme e poi direzione Cortemilia Da Alba con la statale 29, in direzione Cortemilia. E poi la Langa delle Valli Bormida e Uzzone, in cui la mano dell'uomo ha realizzato una millenaria opera di terrazzamento per guadagnare alla coltivazione i terreni pi� scoscesi. Qui i muri in pietra costruiti a secco sostengono brevi pianori su cui crescono le viti che danno il Dolcetto doc dei terrazzamenti e dove dimorano piccoli frutteti. Si produce la tonda gentile di Langa, inconfondibile per profumo e sapore, cui � stata riconosciuta l'indicazione geografica protetta. La Langa Cebana � raggiungibile da Torino e Savona con la A6 Torino-Savona, uscita Ceva, seguendo poi le indicazioni della manifestazione, oppure uscita Carr�, proseguendo in direzione di Clavesana - Belvedere Langhe. Dall'Albese con la provinciale 12, fondovalle Tanaro, in direzione Clavesana - Belvedere Langhe.
L'altro territorio � quello dell'Alta Langa delle Valli Mongia, Cevetta e Langa cebana, dai panorami mozzafiato, in cui i pascoli si aprono fra boschi centenari. Un paesaggio caratterizzato dai ciabot, le caratteristiche costruzioni in pietra tradizionalmente utilizzate per ricoverare gli attrezzi, dagli essiccatoi, dalle borgate di case in pietra. Si tratta della Langa dedita all'allevamento, prevalentemente ovino, da cui si producono formaggi profumati, fra cui il murazzano dop.
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I Comuni della Comunit� Montana
- Uzzone - Castino - Cortemilia - Cossano Belbo - Gorzegno - Gottasecca -Levice -Monesiglio - Perletto -Pezzolo Valle Uzzone -Prunetto -Rocchetta Belbo -Saliceto -Santo Stefano Belbo - Torre Bormida | Castelletto
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COLLINE D'AUTORE UN VIAGGIO NELLE PAROLE La Comunit� Montana Langa delle Valli ha voluto realizzare una guida turistica che illustra in modo sintetico ma approfondito i luoghi letterari narrati dai grandi scrittori di questa terra, Beppe Fenoglio, Augusto Monti e Cesare Pavese. Sono luoghi che questa Comunit� ha l'onore di poter vantare nei propri confini e che sono stati oggetto di numerosi interventi di recupero, sulla base di un progetto denominato "Colline d'autore". . (testi di G. Gallareto, P. Giovannini ed E. Rivella con contributi di S. Bevione e F. Vaccaneo Il Sentiero del Partigiano Johnny
Superato l'ingresso del
Pavaglione si percorre la stradina pianeggiante (asfaltata per un breve
tratto) che si inoltra nel bosco di radi pini. Dopo poche decine di metri,
ginti ad un bivio, si scende a destra nella vegetazione, si costeggia una
prima radura e, al suo termine, si scende a destra nel bosco. Superata la
successiva radura si scende fino a raggiungere un incrocio nel fitto del
castagneto. Seguendo la strada verso sinistra (tacche rosse e gialle) si
raggiunge il Pilone del
Chiarle;
il nostro percorso prosegue invece a destra guadagnando in breve un'ultima
radura, ennesimo coltivo abbandonato, sovrastata dalle cascine di Serra dei
Pini (a sinistra, color salmone) e Serra, pi� in basso a desta. Si costeggia
la radura verso destra, su sentiero meno evidente, entrando nuovamente nel
bosco e percorrendo, in leggera salita, un lungo tratto del versante,
caratterizzato da un castagneto ceduo, fino a raggiungere la cascina
Baracchi. Pur ridotta ad un rudere, riesce a comunicare molto sulla durezza
della vita di un tempo, descritta da Beppe Fenoglio nelle pagine del romanzo
"La malora", anch'esso ambientato in questo angolo di Langa. Si costeggiano
gli edifici in pietra e, dopo un breve tratto di sentiero dal fondo fangoso,
data la presenza di numerose sorgenti, il viottolo torna a farsi pi�
evidente; in breve si raggiunge, in una curva, la strada sterrata che scende
dalla frazione San Bovo. La si segue a sinistra, in discesa, tra i vecchi
recinti di un allevamento ovino. Al primo bivio si sale a destra ed al
successivo (inconfondibile per un palo della linea elettrica) si scende
invece a sinistra. Si prosegue per un tratto ricco di curve, mantenendosi
sul tracciato pi� evidente, fino ad uscire dalla vegetazione nei pressi di
un grande prato: proprio di fronte si staglia, sul cocuzzolo, la chiesetta
di S. Elena. Per raggiungerla si piega a sinistra, abbandonando al bivio la
stradina percorsa fino a questo punto, verso le vicinissime case di cascina
Cascina: l'ampio cortile � stato attrezzato per un momento di sosta. Lo si
attraversa e si piega a destra, seguendo un sentiero poco evidente che
scende nel pioppeto. Si procede verso sinistra, in piano, per tornare a
scendere, tra la fitta vegetazione, verso il fondo del vallone. Giunti di
fronte ad una evidente rocca, con un ultimo tratto pi� ripido e fangoso (che
richiede un minimo di attenzione) si raggiunge il Rio di S. Elena. Superato
il modesto guado, si risale l'opposto versante del vallone con il sentiero
(in un paio di tratti opportunamente protetti) a picco sul corso d'acqua. In
breve si raggiungono i coltivi posti sotto la case Signognia e si guadagna
una stradina asfaltata: la si segue a sinistra, per pochi metri, fino al
bivio per S. Elena (indicazione); si piega a destra e, sempre su asfalto, si
raggiungono le case della frazione. Seguendo la sterrata tra i terrazzamenti
vitati, con un ultimo strappo nella vigna si raggiunge la chiesetta, posta
sulla sommit� della collina,in posizione dominante sulla valle Belbo. Si
lascia la chiesetta alle proprie spalle, scendendo dal cocuzzolo e si
percorre la stradina che, costeggiando l'ampio vigneto, segue sinuosa la
cresta della collina, per salire al culmine della dorsale con un ripido
strappo. Si scende al successivo colletto e, abbandonando la cresta, a
destra su sterrata, si perde quota fino all'incrocio con una strada
inghiaiata. Si piega ancora a destra, scendendo fino alle case Braida e,
sempre su inghiaiata, si percorre in leggera discesa un lungo tratto nel
bosco. E' necessario imboccare un viottolo sterrato a sinistra, poco
evidente, che nel primo tratto pare voler tornare verso la testata della
valle. La stradina perde quota lentamente: la si abbandona per un sentiero,
a destra, che, con un paio di curve, consente di raggiungere il fondovalle
(l' ultimo tratto richiede qualche attenzione, in particolare in caso di
terreno scivoloso). Superato il Rio dell'Annunziata (guado) ci si ritrova su
di una strada sterrata (che permette di raggiungere l'abitato di Rocchetta
Belbo), a pochi metri dalla strapiombante Rocca Croera. Si affronta il
versante opposto del vallone con una traccia di sentiero (delimitata da
protezioni) che risale il ripido pendio, immergendosi nel fitto della
vegetazione, fino a raggiungere l'antico percorso, pi� marcato, che sale tra
i pini, verso destra. Raggiunto un nuovo, spettacolare risalto lo si aggira
salendo verso sinistra, con alcuni gradoni che sfruttano gli strati rocciosi
e, costeggiandone il margine superiore (protezioni), si supera un deposito
di materiali per raggiungere una strada asfaltata. La si segue a sinistra
fino ad un bivio, dove si sale a destra sulla stradina panoramica che porta
alla cascina Croce. Si supera il cortile e, imboccata una sterrata
pianeggiante, la si percorre fino al primo bivio, dove si sale a sinistra
sull'ampia sterrata che segue la dorsale della collina. Si costeggia una
vigna, con un tratto molto panoramico e si prosegue sulla sterrata che sale
lievemente, mantenendosi poco sotto la dorsale (trascurando le stradine che
salgono a destra) per percorrere un ampio anfiteatro, splendido nel periodo
della fioritura delle numerosissime ginestre. |
Da Bergolo a Cortemilia Tornati sulla piazzetta del paese � necessario seguire la provinciale che scende a Cortemilia per circa 500 metri.. Nella prima curva si ritrova a destra l'itinerario segnalato che, passate le case Vola, si porta sulla cresta . Al primo bivio si prosegue a sinistra e , trascurata la ripida sterrata che porta verso il Bricco delle Forche, si scende su inghiaiata fino alla cascina Fontana ( anticamente cascina Vicario). Passati davanti al portone si piega immediatamente a destra e con un lungo traverso, si taglia tutta l'ampia conca per scendere infine verso un caratteristico bricco, contraddistinto da una rada pineta. Pochi metri prima di raggiungere una selletta � necessario imboccare un sentiero poco evidente che si stacca a sistra ( Km. 30,9), immergendosi nel bosco. Questo tratto, molto bello, ha termine in prossimit� di una cascina isolata; si sale per pochi metri sulla strada inghiaiata fino ad incontrare, subito dopo la recinzione, una sterrata che scende a destra. Da questo punto l'itinerario escursionistico, pur seguendo l'antica via di collegamento, si fa pi� impegnativo, in particolare per chi lo percorre in bicicletta o a cavallo: � infatti abbastanza ripido e con tratti dal fondo pietroso. E' possibile raggiungere Cortemilia, pi� agevolmente, mantendosi sulla strada inghiaiata fino ad una cascina e, da questa, su asfalto, scendere fino alla provinciale. Chi � in possesso di una buona tecnica di discesa pu� imboccare il ripido sentierino, piegare a sinistra dopo pochi metri e seguire il filo di cresta, ai bordi del bosco, fino al termine del pianoro. Il viottolo entra nel fitto degli alberi e, piegando a sinistra, scende fino ad incontrare un piccolo rittano. Lo si attraversa e si procede in piano costeggiando un bel muretto a secco: in questo tratto posono essere presenti piccoli smottamenti. Passati alcuni terrazzamenti coltivati a vite si affronta una discesa pietrosa e si raggiunge una strada bitumata. La si segue a sinistra fino ad incontrare, dopo circa 30 metri, una sterrata che scende a destra. Questa consente di perdere rapidamente quota verso Cortemilia: ancora a destra, ad un bivio non molto evidente, su un fodo sassoso ( spesso rovinato dallo scorrere delle acque), e con un lungo traverso si raggiungono le case di Cortemilia. Una inghiaiata ed un tratto di asfalto tra i condomini portano alla provinciale abbandonata a Bergolo. La si pu� attraversare e, infilandosi in una stretta viuzza pedonale, sbucare direttamente nella centralissima Piazza Savona (m. 250 s.l.m. - Km. 34,6 ). Sentiero della Valle Bormida
L'itinerario
escursionistico denominato "Sentiero della valle Bormida" parte da Saliceto
e termina a Cortemilia; percorre la dorsale che separa le valli Bormida ed
Uzzone e costituisce,con i suoi quasi 35 Km di sviluppo, un percorso valido
sia per l'escursionista che per il ciclista (in MTB ovviamente). E' stato
individuato con un occhio di riguardo proprio per quest'ultimo: con un buon
allenamento � percorribile tranquillamente in giornata, senza particolari
difficolt� tecniche. Da Saliceto a Gottasecca (Km 12,54)
Dalla piazza del
Municipio (m 389 s.l.m.) si segue la statale che attraversa il paese e si
imbocca a destra via Moizo. |
Da Prunetto a Bergolo
E' necessario percorrere
un breve tratto della provinciale verso Levice ( 250 metri circa) per
imboccare, a sinistra, una viuzza che, tortuosa ed erta, porta allo
splendido castello ed al suo arco d'ingresso, dominanti sulla sommit� della
collina (m. 750). Edificato dai marchesi Del Carretto � stato recentemente
oggetto di un meritato restauro. Attualmente � di propriet� del Comune ed �
visitabile ( apertura: domenica e su prenotazione ). Con la vicina chiesa,
romanica di fondazione e dedicata in origine a San Lorenzo, costituisce uno
dei pi� bei complessi monumentali delle Langhe. Grande Traversata delle Langhe: Bergolo - Cortemilia - Castino - San Bovo
Colline che lasciano
intravedere spazi lontani, sentieri affascinanti con scorci che regalano
vedute su borghi arroccati, piloni votivi, chiesette campestri.,. Luoghi
dove il tempo sembra fermarsi per concedere allo sportivo il piacere di
conoscere la naturalezza e la spontaneit� della vegetazione, qui ancora
selvaggia, intatta e molto rigogliosa.
Percorso Pavesiano a Santo Stefano Belbo
L�itinerario inizia
dalla stazioncina di Santo Stefano Belbo, dove sulla facciata una targa a
ricordo di Cesare Pavese recita: ...Sentivo tra i peschi arrivare il treno e
riempire la vallata�. Si percorre un piccolo tratto della massicciata lungo
la ferrovia, giunti al passaggio a livello lo si attraversa e si prende a
destra per la strada asfaltata dei castroni, si sale fino a raggiungere la
casa della Vedetta, un fantastico punto panoramico sulla vallata del Belbo e
sulla collina di Moncucco Mari del Sud. Si abbandona la strada asfaltata per
inoltrarsi a sinistra su di un sentiero che attraversa prima dei vigneti,
poi si immette in una piccola zona boschiva e nuovamente tra i vigneti, per
raggiungere la strada asfaltata della collina del Bauda. Si prosegue fino a
raggiungere il bivio, dove voltando a sinistra inizia un tratto di salita in
battuto di cemento che prosegue poi con una strada sterrata in mezzo ai
vigneti, per raggiungere in cima alla collina la Cascina Cantero. Giunti di
fronte alla cascina si svolta a destra per il sentiero che attraversa un
tratto boschivo. All'uscita di questo piccolo bosco, si vede sulla sinistra
la vecchia torre dei Contini e una panoramica su Canelli. A questo punto si
scende per raggiungere una stradina sterrata che porta ad incrociare la
strada asfaltata che da Canelli sale al Nido. Per il ritorno, si ripercorre
a ritroso il breve tratto di sterrato per immettersi sul sentiero che a met�
collina di Bassano attraversa una zona di vigneti. Sulla sinistra si vede,
oltre il Belbo, la collina della Gaminella . Proseguendo per la collina del
Salto si raggiunge la statale che porta da Canelli a Santo Stefano Belbo,
dove si trovano i luoghi pavesiani: la Mora, il Salto e la casa di Nuto. |
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Da Gottasecca a Prunetto
Dalla
piazza di Gottasecca ci si inerpica sulla stradina che porta al cimitero:
poco prima dell'ingresso di quest'ultimo si segue la carareccia che si
dirama a sinistra. In questo tratto del "sentiero della valle Bormida" la
Comunit� Montana ha localizzato uno dei "Percorsi natura". La descrizione
dettagliata delle singole entit� botaniche ( individuabili con l'aiuto dei
pali numerati) consente agli escursionisti di conoscere in modo pi�
approfondito la flora caratteristica di questo particolare ambiente .Una
deviazione di carattere storico: imboccando al primo bivio la diramazione a
destra si potr� inoltre raggiungere il cocuzzolo su cui sorgono i ruderi
dell'antico castello. Tornati sui propri passi si segue la sterrata che,
superato un quadrivio in prossimit� di un serbatoio dell'acquedotto,
prosegue pianeggiante verso sinistra. Si tralascia la diramazione che sale
sul bricco per continuare il cammino verso destra e, raggiunta la cresta, in
una rada pineta scendere fino ad un incrocio con la strada asfaltata per
Prunetto (Km 13,45). Si segue quest'ultima che permette, dapprima in piano,
poi, superato il pilone, con una accentuata salita , di raggiungere il
Bricco della Colma, splendido punto panoramico sull'alta Valle Bormida (Km
14,9). |