La Langa delle Valli Bormida e Uzzone � raggiungibile da Torino e Savona con la A6 Torino-Savona, uscita Millesimo, poi fondovalle Bormida in direzione Cortemilia. Da Alessandria con la statale 30 fino ad Acqui Terme e poi direzione Cortemilia Da Alba con la statale 29, in direzione Cortemilia. E poi la Langa delle Valli Bormida e Uzzone, in cui la mano dell'uomo ha realizzato una millenaria opera di terrazzamento per guadagnare alla coltivazione i terreni pi� scoscesi. Qui i muri in pietra costruiti a secco sostengono brevi pianori su cui crescono le viti che danno il Dolcetto doc dei terrazzamenti e dove dimorano piccoli frutteti. Si produce la tonda gentile di Langa, inconfondibile per profumo e sapore, cui � stata riconosciuta l'indicazione geografica protetta. La Langa Cebana � raggiungibile da Torino e Savona con la A6 Torino-Savona, uscita Ceva, seguendo poi le indicazioni della manifestazione, oppure uscita Carr�, proseguendo in direzione di Clavesana - Belvedere Langhe. Dall'Albese con la provinciale 12, fondovalle Tanaro, in direzione Clavesana - Belvedere Langhe.

L'altro territorio � quello dell'Alta Langa delle Valli Mongia, Cevetta e Langa cebana, dai panorami mozzafiato, in cui i pascoli si aprono fra boschi centenari. Un paesaggio caratterizzato dai ciabot, le caratteristiche costruzioni in pietra tradizionalmente utilizzate per ricoverare gli attrezzi, dagli essiccatoi, dalle borgate di case in pietra. Si tratta della Langa dedita all'allevamento, prevalentemente ovino, da cui si producono formaggi profumati, fra cui il murazzano dop.

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I Comuni della Comunit Montana

Bergolo - Castelletto - Uzzone - Castino - Cortemilia - Cossano Belbo - Gorzegno - Gottasecca -Levice -Monesiglio - Perletto -Pezzolo Valle Uzzone -Prunetto -Rocchetta Belbo -Saliceto -Santo Stefano Belbo - Torre Bormida

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COLLINE D'AUTORE  UN VIAGGIO NELLE PAROLE

La Comunit� Montana Langa delle Valli ha voluto realizzare una guida turistica che illustra in modo sintetico ma approfondito i luoghi letterari narrati dai grandi scrittori di questa terra, Beppe Fenoglio, Augusto Monti e Cesare Pavese. Sono luoghi che questa Comunit� ha l'onore di poter vantare nei propri confini e che sono stati oggetto di numerosi interventi di recupero, sulla base di un progetto denominato "Colline d'autore". .

(testi di G. Gallareto, P. Giovannini ed E. Rivella con contributi di S. Bevione e F. Vaccaneo


Il Sentiero del Partigiano Johnny

Superato l'ingresso del Pavaglione si percorre la stradina pianeggiante (asfaltata per un breve tratto) che si inoltra nel bosco di radi pini. Dopo poche decine di metri, ginti ad un bivio, si scende a destra nella vegetazione, si costeggia una prima radura e, al suo termine, si scende a destra nel bosco. Superata la successiva radura si scende fino a raggiungere un incrocio nel fitto del castagneto. Seguendo la strada verso sinistra (tacche rosse e gialle) si raggiunge il Pilone del Chiarle; il nostro percorso prosegue invece a destra guadagnando in breve un'ultima radura, ennesimo coltivo abbandonato, sovrastata dalle cascine di Serra dei Pini (a sinistra, color salmone) e Serra, pi� in basso a desta. Si costeggia la radura verso destra, su sentiero meno evidente, entrando nuovamente nel bosco e percorrendo, in leggera salita, un lungo tratto del versante, caratterizzato da un castagneto ceduo, fino a raggiungere la cascina Baracchi. Pur ridotta ad un rudere, riesce a comunicare molto sulla durezza della vita di un tempo, descritta da Beppe Fenoglio nelle pagine del romanzo "La malora", anch'esso ambientato in questo angolo di Langa. Si costeggiano gli edifici in pietra e, dopo un breve tratto di sentiero dal fondo fangoso, data la presenza di numerose sorgenti, il viottolo torna a farsi pi� evidente; in breve si raggiunge, in una curva, la strada sterrata che scende dalla frazione San Bovo. La si segue a sinistra, in discesa, tra i vecchi recinti di un allevamento ovino. Al primo bivio si sale a destra ed al successivo (inconfondibile per un palo della linea elettrica) si scende invece a sinistra. Si prosegue per un tratto ricco di curve, mantenendosi sul tracciato pi� evidente, fino ad uscire dalla vegetazione nei pressi di un grande prato: proprio di fronte si staglia, sul cocuzzolo, la chiesetta di S. Elena. Per raggiungerla si piega a sinistra, abbandonando al bivio la stradina percorsa fino a questo punto, verso le vicinissime case di cascina Cascina: l'ampio cortile � stato attrezzato per un momento di sosta. Lo si attraversa e si piega a destra, seguendo un sentiero poco evidente che scende nel pioppeto. Si procede verso sinistra, in piano, per tornare a scendere, tra la fitta vegetazione, verso il fondo del vallone. Giunti di fronte ad una evidente rocca, con un ultimo tratto pi� ripido e fangoso (che richiede un minimo di attenzione) si raggiunge il Rio di S. Elena. Superato il modesto guado, si risale l'opposto versante del vallone con il sentiero (in un paio di tratti opportunamente protetti) a picco sul corso d'acqua. In breve si raggiungono i coltivi posti sotto la case Signognia e si guadagna una stradina asfaltata: la si segue a sinistra, per pochi metri, fino al bivio per S. Elena (indicazione); si piega a destra e, sempre su asfalto, si raggiungono le case della frazione. Seguendo la sterrata tra i terrazzamenti vitati, con un ultimo strappo nella vigna si raggiunge la chiesetta, posta sulla sommit� della collina,in posizione dominante sulla valle Belbo. Si lascia la chiesetta alle proprie spalle, scendendo dal cocuzzolo e si percorre la stradina che, costeggiando l'ampio vigneto, segue sinuosa la cresta della collina, per salire al culmine della dorsale con un ripido strappo. Si scende al successivo colletto e, abbandonando la cresta, a destra su sterrata, si perde quota fino all'incrocio con una strada inghiaiata. Si piega ancora a destra, scendendo fino alle case Braida e, sempre su inghiaiata, si percorre in leggera discesa un lungo tratto nel bosco. E' necessario imboccare un viottolo sterrato a sinistra, poco evidente, che nel primo tratto pare voler tornare verso la testata della valle. La stradina perde quota lentamente: la si abbandona per un sentiero, a destra, che, con un paio di curve, consente di raggiungere il fondovalle (l' ultimo tratto richiede qualche attenzione, in particolare in caso di terreno scivoloso). Superato il Rio dell'Annunziata (guado) ci si ritrova su di una strada sterrata (che permette di raggiungere l'abitato di Rocchetta Belbo), a pochi metri dalla strapiombante Rocca Croera. Si affronta il versante opposto del vallone con una traccia di sentiero (delimitata da protezioni) che risale il ripido pendio, immergendosi nel fitto della vegetazione, fino a raggiungere l'antico percorso, pi� marcato, che sale tra i pini, verso destra. Raggiunto un nuovo, spettacolare risalto lo si aggira salendo verso sinistra, con alcuni gradoni che sfruttano gli strati rocciosi e, costeggiandone il margine superiore (protezioni), si supera un deposito di materiali per raggiungere una strada asfaltata. La si segue a sinistra fino ad un bivio, dove si sale a destra sulla stradina panoramica che porta alla cascina Croce. Si supera il cortile e, imboccata una sterrata pianeggiante, la si percorre fino al primo bivio, dove si sale a sinistra sull'ampia sterrata che segue la dorsale della collina. Si costeggia una vigna, con un tratto molto panoramico e si prosegue sulla sterrata che sale lievemente, mantenendosi poco sotto la dorsale (trascurando le stradine che salgono a destra) per percorrere un ampio anfiteatro, splendido nel periodo della fioritura delle numerosissime ginestre.
Dopo una curva, si abbandona la strada all'imbocco del cortile di una cascina, recentemente ristrutturata; per scendere a sinistra, su di sentiero che, percorso un filare di una piccola vigna, giunge ad una stradina asfaltata. La si deve seguire verso destra e, superati un paio di panoramici tornanti, si riguadagna la cresta della collina in localit� Pian, costeggiando le case tra vigneti e noccioleti. Si continua sul filo dell'ampia dorsale, fino alle pendici del Bric di Badin. Si abbandona l'asfalto subito dopo un bivio per affrontare a destra, puntando alla sommit� della collina, un ripido sterrato; qui giunti � consigliabile un momento di sosta per ammirare il panorama, sconfinato nelle giornate pi� limpide (e per riprendere fiato). Per raggiungere la frazione di San Donato � necessario seguire, verso destra, la dorsale pianeggiante, con il sentiero che, dopo aver costeggiato un campo incolto, si addentra in un boschetto di pini e di ginepri. Una sinuosa discesa ed un ultimo tratto pianeggiante consentono di raggiungere la Cappella degli Alpini (m. 645, area di sosta) con il panorama che si apre sulla Bassa Langa e sulle Alpi. Le case di San Donato, frazione di Mango d'Alba, sono a circa 800 metri e si raggiungono scendendo sulla stradina a destra e seguendo poi l'asfalto.

Da Bergolo a Cortemilia
Sviluppo del tratto Km 5
Sviluppo complessivo Km 34,6

Tornati sulla piazzetta del paese � necessario seguire la provinciale che scende a Cortemilia per circa 500 metri.. Nella prima curva si ritrova a destra l'itinerario segnalato che, passate le case Vola, si porta sulla cresta . Al primo bivio si prosegue a sinistra e , trascurata la ripida sterrata che porta verso il Bricco delle Forche, si scende su inghiaiata fino alla cascina Fontana ( anticamente cascina Vicario). Passati davanti al portone si piega immediatamente a destra e con un lungo traverso, si taglia tutta l'ampia conca per scendere infine verso un caratteristico bricco, contraddistinto da una rada pineta. Pochi metri prima di raggiungere una selletta � necessario imboccare un sentiero poco evidente che si stacca a sistra ( Km. 30,9), immergendosi nel bosco. Questo tratto, molto bello, ha termine in prossimit� di una cascina isolata; si sale per pochi metri sulla strada inghiaiata fino ad incontrare, subito dopo la recinzione, una sterrata che scende a destra. Da questo punto l'itinerario escursionistico, pur seguendo l'antica via di collegamento, si fa pi� impegnativo, in particolare per chi lo percorre in bicicletta o a cavallo: � infatti abbastanza ripido e con tratti dal fondo pietroso. E' possibile raggiungere Cortemilia, pi� agevolmente, mantendosi sulla strada inghiaiata fino ad una cascina e, da questa, su asfalto, scendere fino alla provinciale. Chi � in possesso di una buona tecnica di discesa pu� imboccare il ripido sentierino, piegare a sinistra dopo pochi metri e seguire il filo di cresta, ai bordi del bosco, fino al termine del pianoro. Il viottolo entra nel fitto degli alberi e, piegando a sinistra, scende fino ad incontrare un piccolo rittano. Lo si attraversa e si procede in piano costeggiando un bel muretto a secco: in questo tratto posono essere presenti piccoli smottamenti. Passati alcuni terrazzamenti coltivati a vite si affronta una discesa pietrosa e si raggiunge una strada bitumata. La si segue a sinistra fino ad incontrare, dopo circa 30 metri, una sterrata che scende a destra. Questa consente di perdere rapidamente quota verso Cortemilia: ancora a destra, ad un bivio non molto evidente, su un fodo sassoso ( spesso rovinato dallo scorrere delle acque), e con un lungo traverso si raggiungono le case di Cortemilia. Una inghiaiata ed un tratto di asfalto tra i condomini portano alla provinciale abbandonata a Bergolo. La si pu� attraversare e, infilandosi in una stretta viuzza pedonale, sbucare direttamente nella centralissima Piazza Savona (m. 250 s.l.m. - Km. 34,6 ).

Sentiero della Valle Bormida

L'itinerario escursionistico denominato "Sentiero della valle Bormida" parte da Saliceto e termina a Cortemilia; percorre la dorsale che separa le valli Bormida ed Uzzone e costituisce,con i suoi quasi 35 Km di sviluppo, un percorso valido sia per l'escursionista che per il ciclista (in MTB ovviamente). E' stato individuato con un occhio di riguardo proprio per quest'ultimo: con un buon allenamento � percorribile tranquillamente in giornata, senza particolari difficolt� tecniche.
Il sentiero � segnalato con tabelle in legno riportanti il logo "Sentiero della Valle Bormida" o, pi� semplicemente "V. Bormida". Sono inoltre presenti tacche rosso-bianco-rosse su alberi e pali.
Individuato qualche anno fa (e all' epoca interamente sterrato), l' itinerario sar� prossimamente rivisto per aggirare, ove possibile, i tratti recentemente asfaltati.

Da Saliceto a Gottasecca (Km 12,54)

Dalla piazza del Municipio (m 389 s.l.m.) si segue la statale che attraversa il paese e si imbocca a destra via Moizo.
Dopo poche centinaia di metri, si piega decisamente a sinistra, verso la collina sovrastante.
La strada sale con tornanti fino a raggiungere alcune cascine presso le quali ha termine l'asfalto,
(Km 2,4). Su inghiaiata si segue la cresta della collina fino al caratteristico pilone votivo "della Madonnina"
posto sulle stratificazioni rocciose affioranti in quel tratto.
Dopo pochi metri si abbandona l'inghiaiata fin qui percorsa per imboccare, a sinistra, un pi� antico tracciato, caratterizzato da un lastricato irregolare, per un brevissimo tratto di salita (3,33),
Un lungo tratto pianeggiante nel bosco consente di raggiungere ampi prati, molto belli dal punto di vista panoramico.
Giunti ad un quadrivio lo si attraversa, proseguendo sulla cresta e reimmergendosi nel bosco.
Ci si mantiene sulla strada pi� evidente (numerose diramazioni sono state create per il taglio del legname) e, piegando a sinistra, si raggiunge in breve una pi� battuta inghiaiata.
Il sentiero prosegue a destra e sale fino a portarsi negli estesi pascoli della cascina Baraccone, con il suo solitario pilone votivo ( Km 5,7).
Al successivo bivio si imbocca la stradina che prosegue a sinistra e, sempre trascurando alcune deviazioni, si raggiunge in breve un quadrivio poco marcato (Km 6,33). Si segue il sentiero che parte a sinistra e, in leggera discesa, si supera a mezza costa il Bricco Baraccone. E' necessaria qualche prudenza nell'ultimo tratto( se si percorre il sentiero a cavallo o in mountain bike) a causa di alcuni "gradini" sassosi .
In breve si sbuca sul colle dominato dall'edicola votiva detta "delle Quattro Vie"(Km 7,05), punto di passaggio tra le valli Bormida ed Uzzone. Attraversato l'asfalto si passa proprio di fronte al pilone e si segue la strada inghiaiata che, dopo pochi metri di discesa, sale lievemente fino a portarsi ad una caratteristica "selletta".
Il sentiero prosegue a destra, sullo sterrato, mantenendosi nel bosco e risalendo, al primo bivio, in prossimit� della cresta con un tratto spesso fangoso.
Un lungo falsopiano tra castagni e radi pini e, sul finire, tra cerri rovelle, consente di guadagnare nuovamente alcuni coltivi.
Si scende verso sinistra fino ad inoltrarsi (anche in questo caso con qualche attenzione) in un bel castagneto da frutto. Lo si supera per proseguire, ad un bivio poco evidente, verso destra; attraverso un piccolo rio, si sbuca, dopo una deviazione a sinistra, negli ampi spiazzi che fanno da corona all'antico santuario della Madonna di Gottasecca.
Una sosta per godere la tranquillit� del luogo � quasi d'obbligo: si raggiunge quindi il sacro edificio, approfittandone per rifornirsi di acqua alla fontana adiacente (Km10,2). E' necessario ritornare sui propri passi fino al bivio sulla cresta; si sale quindi verso sinistra e sempre su asfalto, per alcune centinaia di metri e, passato un pilone votivo, si scende lievemente fino a raggiungere le case del piccolo centro di Gottasecca. Si attraversa la circonvallazione e, tra due file di case si arriva sulla piazza del paese (fontana- m 710 s.l.m - Km 12,25).

Da Prunetto a Bergolo
Sviluppo del tratto km. 9,25
Sviluppo complessivo km. 29

E' necessario percorrere un breve tratto della provinciale verso Levice ( 250 metri circa) per imboccare, a sinistra, una viuzza che, tortuosa ed erta, porta allo splendido castello ed al suo arco d'ingresso, dominanti sulla sommit� della collina (m. 750). Edificato dai marchesi Del Carretto � stato recentemente oggetto di un meritato restauro. Attualmente � di propriet� del Comune ed � visitabile ( apertura: domenica e su prenotazione ). Con la vicina chiesa, romanica di fondazione e dedicata in origine a San Lorenzo, costituisce uno dei pi� bei complessi monumentali delle Langhe.
Passati di fronte all sacro edificio, si scende fino a riguadagnare, nei pressi della frazione Serra, la provinciale per Levice; questo tratto non consente di evitare l'asfalto, correndo sulla sommit� dell'ampia cresta: � reso per� meno monotono dalla possibilit� di ammirare un panorama veramente grandioso. Raggiunta un'ampia area di sosta ( fontana - Km 22,2 ) la si supera e, al quadrivio immediatamente successivo, si sale sulla stradina al centro seguendo le indicazioni per "Bricco". Dopo circa 400 metri si svolta a sinistra in uno slargo e si segue una stradina sterrata ( poco evidente ) che passa tra due cortine di alberi. Si costeggiano alcuni coltivi e si sbuca su di una strada inghiaiata. Pochi metri di discesa a sinistra consentono di raggiungere un bivio poco a monte della bella Cascina Coste, isolata tra ampi pascoli e giovani conifere. Trascurata la strada che porta alla cascina, si sale a destra sulle pendici del Bricco delle Forche, fino alla cresta. Si procede a sinistra, inoltrandosi su inghiaiata nel bosco che ne corona la dorsale, per un lungo tratto pianeggiante. E' necessario affrontare un ripido strappo e, con qualche saliscendi sulla dorsale, raggiungere il panoramico Pian della Croce. Trascurando alcune diramazioni che scendono a cascine isolate nelle vallate , un tratto di rotabile asfaltata porta ad un quadrivio (Km 24,45 ). Si attraversa l'asfalto e, nuovamente su inghiaiata, si segue la cresta della collina; dopo un bivio si affronta una salitella ed un lungo e panoramico falsopiano e si scende fino ad una marcata sella, poco sopra le case di Levice (Km.28,04 - in mountain bike quest'ultimo tratto, sconnesso, richiede qualche attenzione).
Si sale a destra per pochi metri quindi, senza ulteriore dislivello, si attraversa un bel castagneto e, proseguendo a sinistra ad un bivio, si sbuca tra i coltivi in prossimit� del Bricco Massimino, dominato da una cascina isolata.
La strada si fa pi� ampia e con una veloce discesa raggiunge l'abitato di Bergolo nei pressi degli impianti sportivi comunali e del piccolo campeggio. Ancora pochi metri ( in senso vietato ) e si guadagna la piazzetta del paese ( fontana - m. 616 - Km 29 ). Vale la pena di effettuare una breve deviazione per raggiungere la chiesetta romanica dedicata a San Sebastino, posta in uno splendido punto panoramico.

Grande Traversata delle Langhe: Bergolo - Cortemilia - Castino - San Bovo

Colline che lasciano intravedere spazi lontani, sentieri affascinanti con scorci che regalano vedute su borghi arroccati, piloni votivi, chiesette campestri.,. Luoghi dove il tempo sembra fermarsi per concedere allo sportivo il piacere di conoscere la naturalezza e la spontaneit� della vegetazione, qui ancora selvaggia, intatta e molto rigogliosa.

Da Bergolo, sulla piazzetta del paese bisogna seguire la provinciale che scende a Cortemilia per circa 500 mt. Nella prima curva si ritrova a destra !'itinerario segnalato che, passate le case Vola, si porta sulla cresta. Al primo bivio si prosegue a sinistra e, trascurata la sterrata che porta ripida verso il Bricco delle Forche, si scende su inghiaiata fino alla Cascina Fontana. Passati davanti al portone della Cascina si piega immediatamente a destra per scendere infine verso un caratteristico bricco, contraddistinto da una rada pineta. Pochi metri prima di raggiungere una selletta � necessario imboccare un sentiero che si stacca a sinistra, immergendosi nel bosco. Questo tratto, molto bello, ha termine in prossimit� di una cascina isolata: si sale quindi per pochi metri sulla strada inghiaiata fino ad una cascina e, da questa su asfalto, scendere fino alla provinciale e sbucare direttamente nella centralissima piazza Savona. Da piazza Savona, si supera il ponte Bormida, si prosegue in direzione di Alba, e nei pressi dell'ex convento di San Francesco si svolta a sinistra su un viottolo acciottolato, stretto tra muretti a secco, sino ad un tornante dove si prosegue verso destra, su asfalto, oltrepassando i resti del castello di Cortemilia, fino ad una cappella. Si continua su una stradina con fondo sassoso per un paio di curve fino al Bric Castelmartina; alla prima evidente biforcazione si piega a destra, e si prosegue su inghiaiata fino al bivio, svoltare ancora a destra e dopo un centinaio di metri si arriva alla C� Rossa. Svoltare a destra su stradina asfaltata fino al bivio e proseguire a destra su sterrata e dopo circa 1 Km si arriva a Castino (567 mt.) sulla piazzetta centrale del paese con la caratteristica fontana.
Si percorre quindi un tratto della statale in direzione di Alba, per svoltare poi a destra in strada Molino dove tra ampi coltivi si scende verso il Belbo. Dopo aver oltrepassato la bella Cascina Cane e il Belbo si giunge sulla provinciale di fondovalle. Proseguire a destra in salita e dopo circa 50 mt. si imbocca un viottolo a sinistra che segue un modesto corso d'acqua fino alla rotabile asfaltata. La si tralascia, proseguendo su sterrato fino ad un pilone votivo. Si svolta a destra e dopo aver superato alcune cascine si arriva sulla piazzetta del paese di San Bovo (alt. 596 mt.) .

Informazioni
- Lunghezza percorso: Km. 17
- Eseguibile: in mountain bike, a piedi ed a cavallo
- Luogo di partenza: Bergolo
- Luogo d'arrivo: San Bovo
- Stagione ottimale: primavera, estate, autunno

Percorso Pavesiano a Santo Stefano Belbo

L�itinerario inizia dalla stazioncina di Santo Stefano Belbo, dove sulla facciata una targa a ricordo di Cesare Pavese recita: ...Sentivo tra i peschi arrivare il treno e riempire la vallata�. Si percorre un piccolo tratto della massicciata lungo la ferrovia, giunti al passaggio a livello lo si attraversa e si prende a destra per la strada asfaltata dei castroni, si sale fino a raggiungere la casa della Vedetta, un fantastico punto panoramico sulla vallata del Belbo e sulla collina di Moncucco Mari del Sud. Si abbandona la strada asfaltata per inoltrarsi a sinistra su di un sentiero che attraversa prima dei vigneti, poi si immette in una piccola zona boschiva e nuovamente tra i vigneti, per raggiungere la strada asfaltata della collina del Bauda. Si prosegue fino a raggiungere il bivio, dove voltando a sinistra inizia un tratto di salita in battuto di cemento che prosegue poi con una strada sterrata in mezzo ai vigneti, per raggiungere in cima alla collina la Cascina Cantero. Giunti di fronte alla cascina si svolta a destra per il sentiero che attraversa un tratto boschivo. All'uscita di questo piccolo bosco, si vede sulla sinistra la vecchia torre dei Contini e una panoramica su Canelli. A questo punto si scende per raggiungere una stradina sterrata che porta ad incrociare la strada asfaltata che da Canelli sale al Nido. Per il ritorno, si ripercorre a ritroso il breve tratto di sterrato per immettersi sul sentiero che a met� collina di Bassano attraversa una zona di vigneti. Sulla sinistra si vede, oltre il Belbo, la collina della Gaminella . Proseguendo per la collina del Salto si raggiunge la statale che porta da Canelli a Santo Stefano Belbo, dove si trovano i luoghi pavesiani: la Mora, il Salto e la casa di Nuto.

Il percorso � palinato e segnalato con due rettangoli bianco e rosso.
Informazioni:
- Lunghezza percorso: Km 8
- Eseguibile: in mountain bike e a piedi
- Luogo di partenza: stazione di Santo Stefano Belbo
- Luogo d'arrivo: Il Salto - Santo Stefano Belbo
- Stagione ottimale: primavera, estate, autunno

PRODOTTI TIPICI

Acciughe al verde acciughe,aglio,prezzemolo,basilico,olio,aceto
Agnolotti al sugo di arrosto  
Bagna caoda aglio,olio,acciughe,cardi peperoni
Batso� zampetti di maiale,uova,pane grattuggiato,olio
Bollito Carni di vitello (caramella, coda,testina ,muscolo)
Bun�t uova, zucchero, cioccolato, amaretti sbriciolati, rum
Brasato al Barolo sottopaletto di vitello, verdure, vino Barolo, cannella
Bruss Formaggio di latte di pecora in pasta fermentato
Capon�t Fiori di zucchini, carne tritata, salame cotto,parmigiano grattugiato,olio
Carne cruda in insalata  
Cogn� uva dolcetto, mele renette,fichi,peremartine, noci, nocciole,cannella, garofano
Finanziera Carne tritata, fegatini di pollo, creste di pollo, fegato di maiale, un bicchiere di barbaresco
Fonduta con tartufi Fontina, latte,uova, tartufi bianchi d'Alba
Fritto misto agnello, vitello,fegato,cavolfiore, porcini, salsiccia, farina uova,pane grattugiato olio
Giunc� Siero di latte di pecora coagulato, sale, pepe
Grive fegato e coscia di maiale, parmigiano grattugiato, noce moscata,bacche di ginepro olio
Panna Cotta panna, zucchero,vanigliato, colla di pesce, latte, rhum
Polenta di mais Farina di meliga nella variet� ottofile, acqua
Toma Formaggio di latte di pecora o di latte misto ovino-bovino
Tajarin Tagliatelle al sugo di fagatini
Torta di nocciole uova, burro,nocciole di Langa, zucchero, lievito

Da Gottasecca a Prunetto
sviluppo del tratto Km 7,5
sviluppo complessivo Km 19,75

Dalla piazza di Gottasecca ci si inerpica sulla stradina che porta al cimitero: poco prima dell'ingresso di quest'ultimo si segue la carareccia che si dirama a sinistra. In questo tratto del "sentiero della valle Bormida" la Comunit� Montana ha localizzato uno dei "Percorsi natura". La descrizione dettagliata delle singole entit� botaniche ( individuabili con l'aiuto dei pali numerati) consente agli escursionisti di conoscere in modo pi� approfondito la flora caratteristica di questo particolare ambiente .Una deviazione di carattere storico: imboccando al primo bivio la diramazione a destra si potr� inoltre raggiungere il cocuzzolo su cui sorgono i ruderi dell'antico castello. Tornati sui propri passi si segue la sterrata che, superato un quadrivio in prossimit� di un serbatoio dell'acquedotto, prosegue pianeggiante verso sinistra. Si tralascia la diramazione che sale sul bricco per continuare il cammino verso destra e, raggiunta la cresta, in una rada pineta scendere fino ad un incrocio con la strada asfaltata per Prunetto (Km 13,45). Si segue quest'ultima che permette, dapprima in piano, poi, superato il pilone, con una accentuata salita , di raggiungere il Bricco della Colma, splendido punto panoramico sull'alta Valle Bormida (Km 14,9).
Si abbandona l'asfalto per piegare decisamente a destra, sulla sterrata pianeggiante che si inoltra nel Bosco dei Faggi, particolarmente suggestivo nonostante i molti "tagli" operati in questi ultimi anni. E' l'ultima localit� dell'Alta Langa in cui i faggi prevalgono: una volta molto pi� comuni, questi splendidi alberi sono spesso relegati, in pochi esemplari isolati, nei valloni pi� umidi.
Si attraversa tutto il bosco per uscirne in prossimit� della localit� Piani, con un'ampia ed improvvisa visuale sulla sottostante Valle Uzzone e sul castello di Prunetto, posto sulla collina di fronte.
Si piega a sinistra, scendendo fino alla prima cascina e, passati nel cortile, si divalla su asfalto fino alla successiva frazione . Da questo punto la strada si snoda a sinistra scendendo lievemente nel bosco e, aggirata tutta la testata della valle, punta direttamente sulle case di Prunetto.
Giunti "sopra" il parcheggio di una trattoria, si piega a destra per scendere di fronte alla chiesa parrocchiale (fontana- m. 672 s.l.m. - Km 19,756).