COLLINE D'AUTORE
UN VIAGGIO
NELLE PAROLE
La Comunit� Montana
Langa delle Valli ha voluto realizzare una guida turistica che illustra in
modo sintetico ma approfondito i luoghi letterari narrati dai grandi
scrittori di questa terra, Beppe Fenoglio, Augusto Monti e Cesare Pavese.
Sono luoghi che questa Comunit� ha l'onore di poter vantare nei propri
confini e che sono stati oggetto di numerosi interventi di recupero, sulla
base di un progetto denominato "Colline d'autore". .
(testi di G. Gallareto,
P. Giovannini ed E. Rivella con contributi di S. Bevione e F. Vaccaneo
Il
Sentiero del Partigiano Johnny
Superato l'ingresso del
Pavaglione si percorre la stradina pianeggiante (asfaltata per un breve
tratto) che si inoltra nel bosco di radi pini. Dopo poche decine di metri,
ginti ad un bivio, si scende a destra nella vegetazione, si costeggia una
prima radura e, al suo termine, si scende a destra nel bosco. Superata la
successiva radura si scende fino a raggiungere un incrocio nel fitto del
castagneto. Seguendo la strada verso sinistra (tacche rosse e gialle) si
raggiunge il Pilone del
Chiarle;
il nostro percorso prosegue invece a destra guadagnando in breve un'ultima
radura, ennesimo coltivo abbandonato, sovrastata dalle cascine di Serra dei
Pini (a sinistra, color salmone) e Serra, pi� in basso a desta. Si costeggia
la radura verso destra, su sentiero meno evidente, entrando nuovamente nel
bosco e percorrendo, in leggera salita, un lungo tratto del versante,
caratterizzato da un castagneto ceduo, fino a raggiungere la cascina
Baracchi. Pur ridotta ad un rudere, riesce a comunicare molto sulla durezza
della vita di un tempo, descritta da Beppe Fenoglio nelle pagine del romanzo
"La malora", anch'esso ambientato in questo angolo di Langa. Si costeggiano
gli edifici in pietra e, dopo un breve tratto di sentiero dal fondo fangoso,
data la presenza di numerose sorgenti, il viottolo torna a farsi pi�
evidente; in breve si raggiunge, in una curva, la strada sterrata che scende
dalla frazione San Bovo. La si segue a sinistra, in discesa, tra i vecchi
recinti di un allevamento ovino. Al primo bivio si sale a destra ed al
successivo (inconfondibile per un palo della linea elettrica) si scende
invece a sinistra. Si prosegue per un tratto ricco di curve, mantenendosi
sul tracciato pi� evidente, fino ad uscire dalla vegetazione nei pressi di
un grande prato: proprio di fronte si staglia, sul cocuzzolo, la chiesetta
di S. Elena. Per raggiungerla si piega a sinistra, abbandonando al bivio la
stradina percorsa fino a questo punto, verso le vicinissime case di cascina
Cascina: l'ampio cortile � stato attrezzato per un momento di sosta. Lo si
attraversa e si piega a destra, seguendo un sentiero poco evidente che
scende nel pioppeto. Si procede verso sinistra, in piano, per tornare a
scendere, tra la fitta vegetazione, verso il fondo del vallone. Giunti di
fronte ad una evidente rocca, con un ultimo tratto pi� ripido e fangoso (che
richiede un minimo di attenzione) si raggiunge il Rio di S. Elena. Superato
il modesto guado, si risale l'opposto versante del vallone con il sentiero
(in un paio di tratti opportunamente protetti) a picco sul corso d'acqua. In
breve si raggiungono i coltivi posti sotto la case Signognia e si guadagna
una stradina asfaltata: la si segue a sinistra, per pochi metri, fino al
bivio per S. Elena (indicazione); si piega a destra e, sempre su asfalto, si
raggiungono le case della frazione. Seguendo la sterrata tra i terrazzamenti
vitati, con un ultimo strappo nella vigna si raggiunge la chiesetta, posta
sulla sommit� della collina,in posizione dominante sulla valle Belbo. Si
lascia la chiesetta alle proprie spalle, scendendo dal cocuzzolo e si
percorre la stradina che, costeggiando l'ampio vigneto, segue sinuosa la
cresta della collina, per salire al culmine della dorsale con un ripido
strappo. Si scende al successivo colletto e, abbandonando la cresta, a
destra su sterrata, si perde quota fino all'incrocio con una strada
inghiaiata. Si piega ancora a destra, scendendo fino alle case Braida e,
sempre su inghiaiata, si percorre in leggera discesa un lungo tratto nel
bosco. E' necessario imboccare un viottolo sterrato a sinistra, poco
evidente, che nel primo tratto pare voler tornare verso la testata della
valle. La stradina perde quota lentamente: la si abbandona per un sentiero,
a destra, che, con un paio di curve, consente di raggiungere il fondovalle
(l' ultimo tratto richiede qualche attenzione, in particolare in caso di
terreno scivoloso). Superato il Rio dell'Annunziata (guado) ci si ritrova su
di una strada sterrata (che permette di raggiungere l'abitato di Rocchetta
Belbo), a pochi metri dalla strapiombante Rocca Croera. Si affronta il
versante opposto del vallone con una traccia di sentiero (delimitata da
protezioni) che risale il ripido pendio, immergendosi nel fitto della
vegetazione, fino a raggiungere l'antico percorso, pi� marcato, che sale tra
i pini, verso destra. Raggiunto un nuovo, spettacolare risalto lo si aggira
salendo verso sinistra, con alcuni gradoni che sfruttano gli strati rocciosi
e, costeggiandone il margine superiore (protezioni), si supera un deposito
di materiali per raggiungere una strada asfaltata. La si segue a sinistra
fino ad un bivio, dove si sale a destra sulla stradina panoramica che porta
alla cascina Croce. Si supera il cortile e, imboccata una sterrata
pianeggiante, la si percorre fino al primo bivio, dove si sale a sinistra
sull'ampia sterrata che segue la dorsale della collina. Si costeggia una
vigna, con un tratto molto panoramico e si prosegue sulla sterrata che sale
lievemente, mantenendosi poco sotto la dorsale (trascurando le stradine che
salgono a destra) per percorrere un ampio anfiteatro, splendido nel periodo
della fioritura delle numerosissime ginestre.
Dopo una curva, si abbandona la strada all'imbocco del cortile di una
cascina, recentemente ristrutturata; per scendere a sinistra, su di sentiero
che, percorso un filare di una piccola vigna, giunge ad una stradina
asfaltata. La si deve seguire verso destra e, superati un paio di panoramici
tornanti, si riguadagna la cresta della collina in localit� Pian,
costeggiando le case tra vigneti e noccioleti. Si continua sul filo
dell'ampia dorsale, fino alle pendici del Bric di Badin. Si abbandona
l'asfalto subito dopo un bivio per affrontare a destra, puntando alla
sommit� della collina, un ripido sterrato; qui giunti � consigliabile un
momento di sosta per ammirare il panorama, sconfinato nelle giornate pi�
limpide (e per riprendere fiato). Per raggiungere la frazione di San Donato
� necessario seguire, verso destra, la dorsale pianeggiante, con il sentiero
che, dopo aver costeggiato un campo incolto, si addentra in un boschetto di
pini e di ginepri. Una sinuosa discesa ed un ultimo tratto pianeggiante
consentono di raggiungere la Cappella degli Alpini (m. 645, area di sosta)
con il panorama che si apre sulla Bassa Langa e sulle Alpi. Le case di San
Donato, frazione di Mango d'Alba, sono a circa 800 metri e si raggiungono
scendendo sulla stradina a destra e seguendo poi l'asfalto. |
Da Bergolo a Cortemilia
Sviluppo del
tratto Km 5
Sviluppo complessivo Km 34,6

Tornati sulla piazzetta
del paese � necessario seguire la provinciale che scende a Cortemilia per
circa 500 metri.. Nella prima curva si ritrova a destra l'itinerario
segnalato che, passate le case Vola, si porta sulla cresta . Al primo bivio
si prosegue a sinistra e , trascurata la ripida sterrata che porta verso il
Bricco delle Forche, si scende su inghiaiata fino alla cascina Fontana (
anticamente cascina Vicario). Passati davanti al portone si piega
immediatamente a destra e con un lungo traverso, si taglia tutta l'ampia
conca per scendere infine verso un caratteristico bricco, contraddistinto da
una rada pineta. Pochi metri prima di raggiungere una selletta � necessario
imboccare un sentiero poco evidente che si stacca a sistra ( Km. 30,9),
immergendosi nel bosco. Questo tratto, molto bello, ha termine in prossimit�
di una cascina isolata; si sale per pochi metri sulla strada inghiaiata fino
ad incontrare, subito dopo la recinzione, una sterrata che scende a destra.
Da questo punto l'itinerario escursionistico, pur seguendo l'antica via di
collegamento, si fa pi� impegnativo, in particolare per chi lo percorre in
bicicletta o a cavallo: � infatti abbastanza ripido e con tratti dal fondo
pietroso. E' possibile raggiungere Cortemilia, pi� agevolmente, mantendosi
sulla strada inghiaiata fino ad una cascina e, da questa, su asfalto,
scendere fino alla provinciale. Chi � in possesso di una buona tecnica di
discesa pu� imboccare il ripido sentierino, piegare a sinistra dopo pochi
metri e seguire il filo di cresta, ai bordi del bosco, fino al termine del
pianoro. Il viottolo entra nel fitto degli alberi e, piegando a sinistra,
scende fino ad incontrare un piccolo rittano. Lo si attraversa e si procede
in piano costeggiando un bel muretto a secco: in questo tratto posono essere
presenti piccoli smottamenti. Passati alcuni terrazzamenti coltivati a vite
si affronta una discesa pietrosa e si raggiunge una strada bitumata. La si
segue a sinistra fino ad incontrare, dopo circa 30 metri, una sterrata che
scende a destra. Questa consente di perdere rapidamente quota verso
Cortemilia: ancora a destra, ad un bivio non molto evidente, su un fodo
sassoso ( spesso rovinato dallo scorrere delle acque), e con un lungo
traverso si raggiungono le case di Cortemilia. Una inghiaiata ed un tratto
di asfalto tra i condomini portano alla provinciale abbandonata a Bergolo.
La si pu� attraversare e, infilandosi in una stretta viuzza pedonale,
sbucare direttamente nella centralissima Piazza Savona (m. 250 s.l.m. - Km.
34,6 ).
Sentiero della Valle Bormida
L'itinerario
escursionistico denominato "Sentiero della valle Bormida" parte da Saliceto
e termina a Cortemilia; percorre la dorsale che separa le valli Bormida ed
Uzzone e costituisce,con i suoi quasi 35 Km di sviluppo, un percorso valido
sia per l'escursionista che per il ciclista (in MTB ovviamente). E' stato
individuato con un occhio di riguardo proprio per quest'ultimo: con un buon
allenamento � percorribile tranquillamente in giornata, senza particolari
difficolt� tecniche.
Il sentiero � segnalato con tabelle in legno riportanti il logo "Sentiero
della Valle Bormida" o, pi� semplicemente "V. Bormida". Sono inoltre
presenti tacche rosso-bianco-rosse su alberi e pali.
Individuato qualche anno fa (e all' epoca interamente sterrato), l'
itinerario sar� prossimamente rivisto per aggirare, ove possibile, i tratti
recentemente asfaltati.
Da Saliceto a Gottasecca
(Km 12,54)
Dalla piazza del
Municipio (m 389 s.l.m.) si segue la statale che attraversa il paese e si
imbocca a destra via Moizo.
Dopo poche centinaia di metri, si piega decisamente a sinistra, verso la
collina sovrastante.
La strada sale con tornanti fino a raggiungere alcune cascine presso le
quali ha termine l'asfalto,
(Km 2,4). Su inghiaiata si segue la cresta della collina fino al
caratteristico pilone votivo "della Madonnina"
posto sulle stratificazioni rocciose affioranti in quel tratto.
Dopo pochi metri si abbandona l'inghiaiata fin qui percorsa per imboccare, a
sinistra, un pi� antico tracciato, caratterizzato da un lastricato
irregolare, per un brevissimo tratto di salita (3,33),
Un lungo tratto pianeggiante nel bosco consente di raggiungere ampi prati,
molto belli dal punto di vista panoramico.
Giunti ad un quadrivio lo si attraversa, proseguendo sulla cresta e reimmergendosi nel bosco.
Ci si mantiene sulla strada pi� evidente (numerose diramazioni sono state
create per il taglio del legname) e, piegando a sinistra, si raggiunge in
breve una pi� battuta inghiaiata.
Il sentiero prosegue a destra e sale fino a portarsi negli estesi pascoli
della cascina Baraccone, con il suo solitario pilone votivo ( Km 5,7).
Al successivo bivio si imbocca la stradina che prosegue a sinistra e, sempre
trascurando alcune deviazioni, si raggiunge in breve un quadrivio poco
marcato (Km 6,33). Si segue il sentiero che parte a sinistra e, in leggera
discesa, si supera a mezza costa il Bricco Baraccone. E' necessaria qualche
prudenza nell'ultimo tratto( se si percorre il sentiero a cavallo o in
mountain bike) a causa di alcuni "gradini" sassosi .
In breve si sbuca sul colle dominato dall'edicola votiva detta "delle
Quattro Vie"(Km 7,05), punto di passaggio tra le valli Bormida ed Uzzone.
Attraversato l'asfalto si passa proprio di fronte al pilone e si segue la
strada inghiaiata che, dopo pochi metri di discesa, sale lievemente fino a
portarsi ad una caratteristica "selletta".
Il sentiero prosegue a destra, sullo sterrato, mantenendosi nel bosco e
risalendo, al primo bivio, in prossimit� della cresta con un tratto spesso
fangoso.
Un lungo falsopiano tra castagni e radi pini e, sul finire, tra cerri
rovelle, consente di guadagnare nuovamente alcuni coltivi.
Si scende verso sinistra fino ad inoltrarsi (anche in questo caso con
qualche attenzione) in un bel castagneto da frutto. Lo si supera per
proseguire, ad un bivio poco evidente, verso destra; attraverso un piccolo
rio, si sbuca, dopo una deviazione a sinistra, negli ampi spiazzi che fanno
da corona all'antico santuario della Madonna di Gottasecca.
Una sosta per godere la tranquillit� del luogo � quasi d'obbligo: si
raggiunge quindi il sacro edificio, approfittandone per rifornirsi di acqua
alla fontana adiacente (Km10,2). E' necessario ritornare sui propri passi
fino al bivio sulla cresta; si sale quindi verso sinistra e sempre su
asfalto, per alcune centinaia di metri e, passato un pilone votivo, si
scende lievemente fino a raggiungere le case del piccolo centro di
Gottasecca. Si attraversa la circonvallazione e, tra due file di case si
arriva sulla piazza del paese (fontana- m 710 s.l.m - Km 12,25). |
Da Prunetto a Bergolo
Sviluppo del tratto km. 9,25
Sviluppo complessivo km. 29
E' necessario percorrere
un breve tratto della provinciale verso Levice ( 250 metri circa) per
imboccare, a sinistra, una viuzza che, tortuosa ed erta, porta allo
splendido castello ed al suo arco d'ingresso, dominanti sulla sommit� della
collina (m. 750). Edificato dai marchesi Del Carretto � stato recentemente
oggetto di un meritato restauro. Attualmente � di propriet� del Comune ed �
visitabile ( apertura: domenica e su prenotazione ). Con la vicina chiesa,
romanica di fondazione e dedicata in origine a San Lorenzo, costituisce uno
dei pi� bei complessi monumentali delle Langhe.
Passati di fronte all sacro edificio, si scende fino a riguadagnare, nei
pressi della frazione Serra, la provinciale per Levice; questo tratto non
consente di evitare l'asfalto, correndo sulla sommit� dell'ampia cresta: �
reso per� meno monotono dalla possibilit� di ammirare un panorama veramente
grandioso. Raggiunta un'ampia area di sosta ( fontana - Km 22,2 ) la si
supera e, al quadrivio immediatamente successivo, si sale sulla stradina al
centro seguendo le indicazioni per "Bricco". Dopo circa 400 metri si svolta
a sinistra in uno slargo e si segue una stradina sterrata ( poco evidente )
che passa tra due cortine di alberi. Si costeggiano alcuni coltivi e si
sbuca su di una strada inghiaiata. Pochi metri di discesa a sinistra
consentono di raggiungere un bivio poco a monte della bella Cascina Coste,
isolata tra ampi pascoli e giovani conifere. Trascurata la strada che porta
alla cascina, si sale a destra sulle pendici del Bricco delle Forche, fino
alla cresta. Si procede a sinistra, inoltrandosi su inghiaiata nel bosco che
ne corona la dorsale, per un lungo tratto pianeggiante. E' necessario
affrontare un ripido strappo e, con qualche saliscendi sulla dorsale,
raggiungere il panoramico Pian della Croce. Trascurando alcune diramazioni
che scendono a cascine isolate nelle vallate , un tratto di rotabile
asfaltata porta ad un quadrivio (Km 24,45 ). Si attraversa l'asfalto e,
nuovamente su inghiaiata, si segue la cresta della collina; dopo un bivio si
affronta una salitella ed un lungo e panoramico falsopiano e si scende fino
ad una marcata sella, poco sopra le case di Levice (Km.28,04 - in mountain
bike quest'ultimo tratto, sconnesso, richiede qualche attenzione).
Si sale a destra per pochi metri quindi, senza ulteriore dislivello, si
attraversa un bel castagneto e, proseguendo a sinistra ad un bivio, si sbuca
tra i coltivi in prossimit� del Bricco Massimino, dominato da una cascina
isolata.
La strada si fa pi� ampia e con una veloce discesa raggiunge l'abitato di
Bergolo nei pressi degli impianti sportivi comunali e del piccolo campeggio.
Ancora pochi metri ( in senso vietato ) e si guadagna la piazzetta del paese
( fontana - m. 616 - Km 29 ). Vale la pena di effettuare una breve
deviazione per raggiungere la chiesetta romanica dedicata a San Sebastino,
posta in uno splendido punto panoramico.
Grande Traversata delle Langhe: Bergolo - Cortemilia - Castino - San Bovo

Colline che lasciano
intravedere spazi lontani, sentieri affascinanti con scorci che regalano
vedute su borghi arroccati, piloni votivi, chiesette campestri.,. Luoghi
dove il tempo sembra fermarsi per concedere allo sportivo il piacere di
conoscere la naturalezza e la spontaneit� della vegetazione, qui ancora
selvaggia, intatta e molto rigogliosa.
Da Bergolo, sulla piazzetta del paese bisogna seguire la provinciale che
scende a Cortemilia per circa 500 mt. Nella prima curva si ritrova a destra
!'itinerario segnalato che, passate le case Vola, si porta sulla cresta. Al
primo bivio si prosegue a sinistra e, trascurata la sterrata che porta
ripida verso il Bricco delle Forche, si scende su inghiaiata fino alla
Cascina Fontana. Passati davanti al portone della Cascina si piega
immediatamente a destra per scendere infine verso un caratteristico bricco,
contraddistinto da una rada pineta. Pochi metri prima di raggiungere una
selletta � necessario imboccare un sentiero che si stacca a sinistra,
immergendosi nel bosco. Questo tratto, molto bello, ha termine in prossimit�
di una cascina isolata: si sale quindi per pochi metri sulla strada
inghiaiata fino ad una cascina e, da questa su asfalto, scendere fino alla
provinciale e sbucare direttamente nella centralissima piazza Savona. Da
piazza Savona, si supera il ponte Bormida, si prosegue in direzione di Alba,
e nei pressi dell'ex convento di San Francesco si svolta a sinistra su un
viottolo acciottolato, stretto tra muretti a secco, sino ad un tornante dove
si prosegue verso destra, su asfalto, oltrepassando i resti del castello di
Cortemilia, fino ad una cappella. Si continua su una stradina con fondo
sassoso per un paio di curve fino al Bric Castelmartina; alla prima evidente
biforcazione si piega a destra, e si prosegue su inghiaiata fino al bivio,
svoltare ancora a destra e dopo un centinaio di metri si arriva alla C�
Rossa. Svoltare a destra su stradina asfaltata fino al bivio e proseguire a
destra su sterrata e dopo circa 1 Km si arriva a Castino (567 mt.) sulla
piazzetta centrale del paese con la caratteristica fontana.
Si percorre quindi un tratto della statale in direzione di Alba, per
svoltare poi a destra in strada Molino dove tra ampi coltivi si scende verso
il Belbo. Dopo aver oltrepassato la bella Cascina Cane e il Belbo si giunge
sulla provinciale di fondovalle. Proseguire a destra in salita e dopo circa
50 mt. si imbocca un viottolo a sinistra che segue un modesto corso d'acqua
fino alla rotabile asfaltata. La si tralascia, proseguendo su sterrato fino
ad un pilone votivo. Si svolta a destra e dopo aver superato alcune cascine
si arriva sulla piazzetta del paese di San Bovo (alt. 596 mt.) .
Informazioni
- Lunghezza percorso: Km. 17
- Eseguibile: in mountain bike, a piedi ed a cavallo
- Luogo di partenza: Bergolo
- Luogo d'arrivo: San Bovo
- Stagione ottimale: primavera, estate, autunno
Percorso Pavesiano a Santo Stefano Belbo
L�itinerario inizia
dalla stazioncina di Santo Stefano Belbo, dove sulla facciata una targa a
ricordo di Cesare Pavese recita: ...Sentivo tra i peschi arrivare il treno e
riempire la vallata�. Si percorre un piccolo tratto della massicciata lungo
la ferrovia, giunti al passaggio a livello lo si attraversa e si prende a
destra per la strada asfaltata dei castroni, si sale fino a raggiungere la
casa della Vedetta, un fantastico punto panoramico sulla vallata del Belbo e
sulla collina di Moncucco Mari del Sud. Si abbandona la strada asfaltata per
inoltrarsi a sinistra su di un sentiero che attraversa prima dei vigneti,
poi si immette in una piccola zona boschiva e nuovamente tra i vigneti, per
raggiungere la strada asfaltata della collina del Bauda. Si prosegue fino a
raggiungere il bivio, dove voltando a sinistra inizia un tratto di salita in
battuto di cemento che prosegue poi con una strada sterrata in mezzo ai
vigneti, per raggiungere in cima alla collina la Cascina Cantero. Giunti di
fronte alla cascina si svolta a destra per il sentiero che attraversa un
tratto boschivo. All'uscita di questo piccolo bosco, si vede sulla sinistra
la vecchia torre dei Contini e una panoramica su Canelli. A questo punto si
scende per raggiungere una stradina sterrata che porta ad incrociare la
strada asfaltata che da Canelli sale al Nido. Per il ritorno, si ripercorre
a ritroso il breve tratto di sterrato per immettersi sul sentiero che a met�
collina di Bassano attraversa una zona di vigneti. Sulla sinistra si vede,
oltre il Belbo, la collina della Gaminella . Proseguendo per la collina del
Salto si raggiunge la statale che porta da Canelli a Santo Stefano Belbo,
dove si trovano i luoghi pavesiani: la Mora, il Salto e la casa di Nuto.
Il percorso � palinato e segnalato con due rettangoli bianco e rosso.
Informazioni:
- Lunghezza percorso: Km 8
- Eseguibile: in mountain bike e a piedi
- Luogo di partenza: stazione di Santo Stefano Belbo
- Luogo d'arrivo: Il Salto - Santo Stefano Belbo
- Stagione ottimale: primavera, estate, autunno |